Statistiche web

Sharing: Milano vuole 1.000 scooter in strada entro l’Expo

Il Comune ha organizzato un workshop con tutti gli attori del progetto di condivisione per lanciarlo entro marzo. Tra i relatori anche il nostro Federico Aliverti. Circa 100 euro per ogni scooter dovrebbero essere destinati alla sicurezza

Sharing: milano vuole 1.000 scooter in strada entro l’expo

Lo scooter sharing milanese avanza. Il Comune punta a far decollare il servizio di scooter in condivisione in marzo con almeno un migliaio di veicoli, giusto due mesi di rodaggio prima dell’apertura di Expo, prevista per il 1° maggio. Nell’ambito di Citytech, un convegno dedicato alla mobilità del futuro organizzato dal Comune di Milano al Castello Sforzesco dal 26 al 28 ottobre, l’assessore meneghino alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, ha promosso un workshop sullo scooter sharing invitando aziende interessate, Case moto, start up ed esperti del settore.

 

MOTOCICLISMO C’È

Proprio in questa veste, il nostro condirettore Federico Aliverti ha chiuso con l’assessore Maran la tavola rotonda dedicata al bando che il comune lancerà entro poche settimane per organizzare il quadro all’interno del quale i vari gestori potranno farsi concorrenza. Abbiamo particolarmente apprezzato il metodo con cui Maran sta conducendo questa sfida, – checché ne dica Barcellona con i 200 scooter elettrici condivisi di Motit – Milano sarà la prima città al mondo a offrire un grande servizio di “vehicle sharing” che include bici, auto e, appunto, gli scooter.

 

LA SICUREZZA CONTA

In un contesto pubblico, l’assessore ha chiesto agli attori interessati idee e proposte per rendere il più efficiente possibile il servizio, prima ancora di lanciarlo. Tra l’altro, uno dei punti che ha suscitato maggiore interesse è quello della sicurezza, visto che si tratta di veicoli utilizzabili da chiunque sia in possesso della patente B. A differenza del car sharing, le cui auto versano al comune 1.200 euro l’anno ciascuna per l’accesso ad Area C e parcheggio (gratuiti per gli utenti), gli scooter non devono pagare né accesso né sosta, per questo l’Amministrazione intende incassare una cifra intorno ai 100 euro a veicolo da destinare alla sicurezza (corsi volontari per i neo iscritti e incontri nelle scuole).

 

QUALCHE PROBLEMATICA

La formazione dell’enorme platea di potenziali utilizzatori del servizio è un punto fondamentale dello scooter sharing e deve essere affidata, come ha ribadito in chiusura il nostro Aliverti, a personale esperto e capace. Non va neppure preso sottogamba il problema del casco: per fornirne uno che vada bene a tutti, si rischia di utilizzare caschi troppo grandi – e di conseguenza poco efficaci - per molti utenti.

 

OPPORTUNITÀ PER CHI LA SAPRÀ COGLIERE

I due gestori che ci saranno di sicuro (salvo improbabili ripensamenti dell’ultima ora) sono Enjoy, che già offre le 500 del car sharing, con gli MP3 di Piaggio e la catalana Motit, con i suoi scooter elettrici appositamente disegnati per lo sharing da un’azienda italiana. Elettrici sì, ma non vincolati a colonnine, visto che le batterie vuote vengono sostituite “on the road” con altre cariche. Era presente anche Yamaha, che sponsorizza il proprio Tricity 125 ed è in contatto con tre diversi potenziali gestori.

In sala erano presenti anche “osservatori” di Car2go, il servizio che mette a disposizione le Smart, e di Twist, che utilizza le Volkswagen Up!, che al momento non si sono sbilanciati sulla loro partecipazione. Non mancava l’Ancma, la componente di Confindustria che fa riferimento alla filiera delle due ruote. L’industria considera lo sharing come un’interessante possibilità per scoprire l’efficacia delle due ruote, piuttosto che un rischio di contrazione del mercato.

 

MANCAVA LA FMI…

Oltre ai colossi del settore, erano presenti anche realtà più piccole o start up create appositamente, tutte interessate a prendere parte a questo enorme laboratorio della condivisione che sta diventando la città di Milano (cavalcando anche un certo entusiasmo intorno all’argomento da parte del pubblico: qui i risultati del nostro sondaggio). Ha però colpito l’assenza della Federazione Motociclistica Italiana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA