Motociclismo d'epoca

Maestro di vita CARLO PERELLI (1933-2020) Carlo Perelli è stato molto di più di un giornalista che per tutta la vita ha scritto di moto. Studiandole, fotografandole e misurandole per scoprire i loro segreti più nascosti per poi raccontarli ai suoi lettori. Carlo Perelli è stato una persona speciale, che ha lasciato un segno indelebile nel nostro mondo. Formando professionalmente generazioni intere di giornalisti del settore, con il suo stile semplice ed inconfondibile che, come ha ribadito Giacomo Agostini nel suo breve ricordo, ha sempre messo al primo posto l’ informazione e non lo scoop. Partendo dalla gavetta - i celebri “pantaloni corti” che indossava a sedici anni quando il 1° ottobre del 1949 era entrato per la prima volta nella redazione di Motociclismo, come amava spesso raccontare - è arrivato a dirigere la rivista negli anni Ottanta, quando secondo un’ indagine dell’Istituto Stampa Periodica Italiana, Motociclismo poteva contare su più di un milione e mezzo di lettori. Lasciando poi il timone in mani sicure per dare vita a Motociclismo d’Epoca. Impossibile in queste pagine ricordare tutto quello che ha fatto in settant’anni di lavoro, sempre al servizio della rivista fondata da suo zio Gino Magnani nel 1914. Ispirandosi alle prove su strada pubblicate delle riviste motociclistiche britanniche degli anni Cinquanta, Perelli ne aveva ripreso il modello. E dopo averle proposte con successo anche ai lettori di Motociclismo le aveva poi perfezionate nel corso degli anni arricchendo le impressioni di guida con dati tecnici e rilievi strumentali. Facendo diventare i test e le prove su strada il fiore all’occhiello della rivista. Perelli è stato il primo giornalista a violare nei primi anni Settanta l’ inviolabile Reparto corse della MV Agusta. Il primo a farsi ricevere in URSS per scoprire l’universo sconosciuto dell’ industria motociclistica sovietica e il primo a volare in Giappone all’alba del boom delle motociclette giapponesi sui mercati di tutto il mondo per osservare da vicino la realtà del Sol Levante. E quando qualcuno - in realtà rarissime volte - ha messo in dubbio il suo lavoro, era dovuto tornare sui propri passi. È il caso di Alejandro De Tomaso, proprietario della Moto Guzzi, che a metà degli anni Ottanta lo aveva portato in Tribunale, reo di aver screditato l’ immagine della Casa di Mandello del Lario con un suo articolo firmato assieme a Nico Cereghini: Ma poi l’ imprenditore italo-argentino aveva preferito lasciar perdere, scegliendo un accordo extra-giudiziario. In queste pagine, rendiamo omaggio a Carlo Perelli. Il 17 novembre una parte del nostro mondo “antico” su due ruote se ne è andato via per sempre assieme a lui. 18 MOTOCICLISMO D’EPOCA 9/10-2020

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