Motociclismo d'epoca

9/10-2020 MOTOCICLISMO D’EPOCA 63 Le generose dimensioni dell’avantreno, simili a quelle della BMW militare R75, sono esclusiva della primogenita S8, che avrà poi una sorella più economica, la S7 con la zona anteriore di tipo convenzionale. Nella foto sopra, il progettista Erling Poppe (con la pipa), di origini teutoniche, contitolare con Harry Packman della P&P di Coventry (1922-1930), produttrice di moto “avanzate” con motore Barr & Strond a fodero rotante. Poppe passerà poi all’industria automobilistica e approderà alla BSA quando la Casa di Birmingham si interessa anche di quattro ruote. La moto è un prototipo, ancora con il telaio rigido, come quello della BMW bellica. L’altro personaggio è il direttore vendite BSA. ● Che curiosa combinazione! Nello stesso fascicolo di Motociclismo (numero 7 del 10 aprile 1946) troviamo infatti la presentazione di due mezzi agli opposti come concezio- ne ma entrambi decisamente fuori dai soli- ti schemi. E cioè la prima Vespa, quella di 98, e l’inglese Sunbeam S7 500. Titolo per quest’ultima “La Sunbeam cambia volto” perché la gran novità inglese non aveva il minimo riferimento a quella che era stata la precedente produzione della famosa Casa. I sei anni della Seconda guerra mondiale avevano fatto da spartiacque. Ma perché questo “salto”, che poteva anche essere al buio date le ben note tradizioni con- servatrici dell’industria inglese e anche quel- le dei vari mercati dove vendeva ed esporta- va? Bisogna sapere allora che già durante la guerra la proprietà della Sunbeam era passata alla BSA (allora la maggior produttrice in- glese) che aveva sede a Birmingham, in un grandioso stabilimento dove si era fatto posto anche alla Sunbeam, con le sue attrezzature e i suoi uffici.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=