Motociclismo d'epoca

5-2022 MOTOCICLISMO D’EPOCA 117 Bosse ”Bo” Granath e Morgan Hjalmarsson, meccanico del Reparto corse Husqvarna che lavorava solitamente sulle moto da Cross di Bengt Aberg, vicini alla bicilindrica da GP con telaio Seeley approntata per la stagione 1971. La prima nella classe regina Nel 1969 la Husqvarna è la prima Casa a portare al debutto nel Mondiale 500 una moto a due tempi. Utilizza un motore bicilindrico raffreddato ad aria realizzato con componenti “presi in prestito” dalla produzione crossistica della Casa svedese. Affidata a Bo Granath, corre fino a metà degli anni Settanta. Nel 1972 la sua stagione migliore, culminata con il quinto posto nel Mondiale di Gualtiero Repossi, foto Archivio Motociclismo l La prima Casa a vincere il titolo mondiale della classe 500 con unamoto a due tempi è stata nel 1975 la Yamaha grazie a Giacomo Agostini e la 0W23, mentre il primo successo di una due tempi nella classe regina risale a quattro anni prima. Precisamente all’Ulster GP del 1971, quando - assenteAgostini con laMVAgusta - in una piovosa domenica di metà agosto Jack ”The Fast” Findlay con una Suzuki TR bicilindrica raffreddata ad aria aveva preceduto l’olandese Rob Bron, in sella ad una moto identica alla sua. Quando le Case giapponesi hanno fatto il loro debuttato nel Mondiale 500, oltre a Yamaha e Suzuki c’era anche la Kawasaki con la sua H1R, il motore a due tempi era già stato ”sdoganato” da qualche stagione nella classe regina grazie al coraggio, ma forse è meglio chiamarlo incoscienza, di un manipolo di piloti privati. Che, stanchi di correre con le vetuste monocilindriche britanniche ormai giunte al termine della carriera, alla fine degli anni Sessanta si erano rimboccati le maniche adattando motori a due tempi nati per altri scopi. Alcuni di loro hanno gettato la spugna davanti alle prime ed apparentemente insormontabili difficoltà: vibrazioni insopportabili, poca affidabilità, difficoltà nella messa a punto e scarsa maneggevolezza. Altri invece hanno proseguito per la loro strada, spesso raccogliendo il testimone di chi avevamollato ed ottenendo risultati insperati. Il più famoso è il neozelandeseKimNewcombe, che con la tedesca König spinta da un quattro cilindri boxer per motoscafi fuoribordo, nel 1973 ha vinto il GP di Jugoslavia e ha concluso il campionato di quell’anno da vicecampione del mondo. Un titolo simbolico assegnatogli alla memoria, perché Newcombe ha perso la vita a Silverstone in una gara delle F750 un mese prima della fine della rassegna iridata. Newcombe è stata una meteora. Ha partecipato a due stagioni complete del Mondiale 500, lasciando però un segno indelebile nella storia della mezzo litro. Anche lo svedese Bosse Granath si è ritagliato un piccolo spazio nella storia della 500, anche se nei suoi 85 GP disputati ha raccolto soltanto due podi ed il suomiglior piazzamento nella classifica finale del campionato è stato il quinto posto conquistato nel 1972. Quali sono stati allora i meriti di Granath? Innanzitutto coinvolgere l’Husqvarna in un pro-

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