Motociclismo d'epoca

2-2023 MOTOCICLISMO D’EPOCA 47 Dalle ceneri di una piccola Casa tedesca nasce un’altra azienda, ma parla e pensa “italiano”. Anzi bergamasco perché lo è nella struttura, nellamentalità di produzione e ugualmente, ma non solo, nei piloti vincenti. Anche la seconda vita di questoMarchio non è delle più longeve e si disperde su vari fronti di Massimo Pescia - foto Gianluca Bucci e archivio Motociclismo Kram-It la tedescad’Italia “Un giorno del 1980 sono dal mio amico Franco Acerbis dove vedo nella sua fabbrica un telaio che mi incuriosisce: è quello di una Kramer a cui Franco sta realizzando il serbatoio e le plastiche. Chiedo un po’ di informazioni, la curiosità aumenta e così decido di partire per Laubuseschbach, un paesino che dista pochi chilometri a nord di Francoforte in Germania, dove si trova la fabbrica di Fritz Kramer. La prova della moto mi entusiasma, mi propongo come importatore per il nostro Paese. Nasce così la Kramer Italia e inizialmente la sua sede viene posta a Varese. Sono un perito chimico che ha abbandonato il mondo tessile da cui proviene la mia famiglia per dedicare curiosamente, tutta la vita alle moto. Come molti bergamaschi ho incominciato ad andare in moto già da ragazzino e così a 17 anni ho iniziato l’attività agonistica e due anni dopo, nel 1970, ho vinto il Trofeo FMI con un Morini Corsaro 125. Nel 1972 riesco a entrare nelle Fiamme Oro e l’anno dopo mi trovo a difendere i colori SWMnella squadra del Vaso d’Argento alla Sei Giorni di Dalton (USA). Sono assieme a Pier Luigi Rottigni, Dino Mercatelli, Luigi Petrogalli e Pier Luigi Laureati. Da lì negli anni seguenti faccio due secondi posti nel campionato italiano e un terzo nell’europeo con l’SWM 50. Gli impegni di lavoro però mi impediscono di allenarmi come vorrei e la mia carriere di pilota si conclude alla fine degli anni ‘70”. Maurizio Radici, deus ex machina di KramIt, ci accoglie nel suo magazzino di ricambi vicino a Bergamo. A 72 anni, Radici è sempre in grande forma e si dedica a ritirare e rivendere gli over stock delle aziende del settore motociclistico. Già alle prime battute parla volentieri dell'esperienza italo-tedesca: è un fiume in piena di ricordi e aneddoti. Dalle sue parole ecco la storia della Kram-It. Come ha iniziato l’avventura Kram-It? “Bisogna fare un passo indietro. Dopo qualche mese di attività spostiamo la linea di finitura ad Arcore, dove le moto in arrivo dalla Germania vengono completate con serbatoio, parafanghi, sella e accessori. Nel 1980 per dare visibilità al marchio ingaggiamo Alessandro Gritti che l’anno successivo sempre con la Kramer 250 fa strike: vince titolo italiano, europeo e alla Sei Giorni A fianco, Giorgio Grasso ha corso con Kram-It per un solo anno, nel 1984. Qui è in azione alla Valli Bergamasche svoltasi a Castione della Presolana e valida per l’Europeo. Fu particolarmente dura (solo 40 arrivati su 147 partenti). Giorgio risulterà vincitore della 125 nella prima giornata, ma per una serie di problemi non riuscirà a ripetersi nella seconda, dove sarà comunque al quarto posto.

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