Motociclismo d'epoca 02-2019

MOTOCICLISMO D’EPOCA 2-2019 47 Posso ma non voglio Sfruttando la buona meccanica della 250 Bicilindrica, nel 1969 la MV entra nel mondo delle Scrambler con una accattivante proposta. Più di due anni dopo porta la cilindrata a 350, ma la Casa di Cascina Costa non sembra credere nelle potenzialità della sua moto che, al contrario, potrebbe avere successo, anche negli USA. La lascia così “morire” permettendo alla Ducati di avere il monopolio del settore di Antonio Cannizzaro, foto di Gianluca Bucci e Archivio Motociclismo ● Siamo all’alba degli anni 70 e la Meccanica Verghera è la (piccolissima) divisione motoci- clistica del gigante aeronautico Agusta, attivo nel business degli elicotteri, anche grazie alla li- cenza di costruzione di una gamma diversificata di apparecchi di progettazione americana (Bell) che permette alla fabbrica italiana di accedere a un bacino di clientela ricco e vario, fatto di entità pubbliche e private internazionali. Grazie alla bontà dei suoi prodotti, e alla competitività della sua base produttiva, il gruppo industriale lombardo si mette in luce come una delle ec- cellenze del made in Italy , guidato dal suo ca- rismatico patron, il Conte Domenico Agusta. Il quale dirige e sovrintende in modo instancabile a tutte le attività dell’azienda, incutendo rispet- tosa soggezione in tutti i suoi collaboratori. Le moto sono considerate l’unico passatempo del Conte, nessuno si sognerebbe di fargli presente il piccolo dettaglio del relativo conto economico (in perdita perenne). Il Reparto corse della MV è una realtà che richiede grossi investimenti e che, attingendo alla tecnologia e alle lavorazio- ni della divisione aeronautica, riesce a battersi ad armi pari con le Case giapponesi. Grazie all’ingaggio dei piloti più forti sulla piazza, da Ubbiali e Surtees a Hailwood e infine ad Ago- stini, ha costruito nel tempo un dominio assoluto soprattutto nelle classi maggiori facendo incetta di GP e di titoli mondiali. La produzione stradale sembra andare avanti per forza d’inerzia, quasi solo per fare presenza. Finiti i prosperosi anni Cinquanta, in cui la Casa lombarda ha vissuto da protagonista il boom della motorizzazione, negli anni Sessanta le sue vendite si contraggono irrimediabilmente a causa della crisi del settore

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=