Motociclismo

1 NOVITÀ 2023 EDITORIALE Edizione Straordinaria 2022 / Motociclismo Convergenze PARALLELE Alla 79esima edizione di Eicma, 1.370 brand, provenienti nel 59% dei casi dall’estero, hanno occupato il 35% in più dello spazio espositivo rispetto al 2021, segno che siamo tornati a livelli pre-covid e che, per le aziende, resta altissima l’attrattività del modello espositivo fisico. Vedremo a fine evento, numeri alla mano, che Eicma Effect ci sarà stato anche sul pubblico. Diciamo subito che al Salone mancava la novità roboante, quella che da sola vale il prezzo del biglietto (19 euro, come l’anno scorso). Abbiamo più semplicemente assistito a un robusto consolidamento dei trend degli ultimi anni. Il primo è la convergenza dell’industria “giovane”, sempre più smaniosa di crescere, e delle Case più blasonate, consapevoli che di sole maximoto non si campa più, verso il bicilindrico parallelo frontemarcia di media cubatura. Motore oggetto, peraltro, di un approfondimento tecnico su Motociclismo di novembre. E così le piccole ma ormai non più tanto piccole Fantic e Benelli mettono mano ai rispettivi best seller. Raddoppiano i cilindri alla Caballero, ora equipaggiata col motore CP2 delle famiglie Yamaha 700, e sale a 693 cc la vendutissima TRK, oggi disponibile anche in una avventurosa versione X; senza contare quante ambizioni di cruising mettono alla Royal Enfield Super Meteor 650 i suoi due nuovi cilindri che pulsano sotto la sella. Dall’altra parte della barricata, il bicilindrico parallelo prodotto dai colossi giapponesi trova spazio, per la prima volta, su due moto che hanno scritto la propria storia col motore a V: la rinata Honda Transalp adotta l’unità di 755 cc della Hornet, mentre la V-Strom 800 si rinvigorisce nella potenza ma anche nella dotazione elettronica. Abbiamo finora parlato di Marchi storici, ma non possiamo proprio ignorare l’invasione del Far East anche nella Fiera di moto più importante al mondo. CFMoto, Keeway, MBP, QJ, Voge, Zontes e tante altre occupano un terzo della superficie del Salone e, direi con merito, anche una fetta molto simile del nostro mercato. Dico meritoriamente perché esprimono una qualità tecnica e una attenzione al design che ormai non ci autorizzano più a derubricarle come “cinesate”. Anzi, oggi sono delle eccellenti moto di accesso perché coniugano, indistintamente, facilità e sicurezza di guida a un ottimo rapporto qualità/prezzo. Infine, l’amata e odiata mobilità sostenibile. Partiamo col dire che il primo veicolo elettrico di serie prodotto dalla Casa di moto più grande del mondo in un certo senso certifica la Svolta. Se da una parte l’EM1 di Honda rende la mobilità urbana accessibile grazie alla piccola batteria asportabile e ricaricabile in casa come un telefonino, dall’altra parte Kawasaki esplora le vette più alte della tecnologia green con prototipi elettrici, ibridi e a idrogeno. Ormai in questo mondo mancano sempre meno player all’appello: ELECTRICa è la prima moto di Aprilia, ed Electric è il primo scooter di Fantic. FEDERICO ALIVERTI

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