Motociclismo 9-2020

Motociclismo / settembre 2020 222 e epoca TRIUMPH TRIDENT 900 … in the world”. Questo lo slogan che accompagnava negli anni ruggenti il Marchio di Triumph. Ma la “moto migliore del mondo” non lo era più da un pezzo. A far rinascere il Marchio dall’oblio ci ha pensato nel 1990 John Bloor. La Trident 900 è il simbolo della sua capacità imprenditoriale THE BEST MOTORCYCLE... di Marco Riccardi S iete ricchi, stra milionari, anzi miliardari in sterline. A un certo punto siete investiti da sacra passione (oppure ci vedete una poten- zialissima opportunità di business) per il mo- tociclismo. Con un minimo esborso di 100.000 sterline vi comprate nel 1983 uno dei marchi più pre- stigiosi, longevi e sinceramente impegnativi, del pa- norama mondiale delle due ruote. Evitate con cura di ripercorrere i vecchi passi nella stessa fabbrica di un tempo. Per non fare un buco nell’acqua, vi pren- dete tutto il tempo che vi serve: ben sette anni tra- scorsi pure a collezionare viaggi in Giappone per ve- dere come lavora la con- correnza. Il lungo periodo di dubbi e ripensamenti è necessario per progetta- re, modificare, mettere a punto una famiglia di mo- delli tra 750 e 1200 cc che presenterete con orgoglio al Salone di Colonia nel 1990. Insomma, roba pe- sante, non certo uno sco- oterino in plastica che arriva pari pari dalla Cina. In tutti questi di anni di at- tesa spendete un sacco di soldi (si dice l’equivalente in sterline di 250 miliardi di lire) nel mettere a punto le nuove moto e nel costruire un modernissimo stabi- limento a Hinckley, nel Leicestershire. Continuerete a non guadagnare un penny per tantissimo tempo; solo venti anni dopo (nel 2003) il bilancio di questo Mar- chio raggiungerà il pareggio. Per chi non l’avesse ca- pito, il Marchio è Triumph, mentre il suo lungimirante tycoon al comando è John Bloor, capace imprendito- re nel ramo dell’edilizia. La calma è la virtù dei… soldi Il piano che porta alla rinascita di Triumph inizia da un nuovo slogan: addio alla “moto migliore al mondo” al più significativo “Go your own way" , ovvero “Vai per la tua strada” . Così, le nuo- ve moto non hanno niente a che vedere, dal punto di vi- sta dello stile e della tecnica, con la vecchia produzione, diventata decisamente ob- soleta. “Era una specula- zione? ” – così si interroga lo stesso Bloor, in un’esclu- siva intervista che l’impren- ditore inglese concessa al nostro giornale nel dicem- bre 2006. “Forse, ma una speculazione positiva: ave- vo dei progetti. Feci un ac- cordo per far continuare a costruire la Bonnie su li- cenza, in pochi esemplari e con costi altissimi. Per ven- ti mesi non tirammo nean- che una riga: presi con me quattro vecchi dipendenti, andammo in Giappone, cercammo di capire cosa fa- re. Alla fine uscirono le idee: motori modulari, telai di un certo tipo, modelli di carattere e fare tutto in casa.” Tre cilindri, perché questa scelta? “Era uno schema ere- Mister Bloor, suppongo! A sinistra, John Stuart Bloor, 77 anni, l’uomo della rinascita della Triumph. Nato nel Derbyshire, figlio di un minatore, è un vero self made man : abbandona presto la scuola e prima dei 20 anni diventa costruttore edile, attività che lo rende miliardario (con 1,4 miliardi di sterline è oggi al 1.335 posto della classifica mondiale di Forbes) e tra i più ricchi della Gran Bretagna. Dal 1983 la Triumph è entrata a far parte del suo business. Nella pagina a fianco, la prima versione della tre cilindri Trident 900, presentata al Salone di Monaco nel 1990 e entrata in produzione un anno dopo.

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