Motociclismo

Motociclismo / luglio 2022 196 sport GIACOMO AGOSTINI COMPIE 80 ANNI s Così l’ha soprannominato il dottor Costa: “Cercavo la perfezione dalla moto e da me stesso” – “Al TT, mentre gli altri la sera erano al bar, giravo in macchina per vedere gli avvallamenti della strada con i fari”. Vita sana e preparazione maniacale fuori dai circuiti: così il signor 15 volte racconta la sua vita d’inverno IL CAMPIONE di Luca Delli Carri – foto Archivio Motociclismo Ha battuto tutti, anche il tempo. Giacomo Agostini, 16 giugno 1942, compie ottant’anni, ma la vera notizia è come lo fa: con una forma e una verve senza eguali. Questa mattina è stanco, è lunedì e ha viaggiato tutta la notte, di ritorno dal Sachsenring, dove nel weekend ha fatto tappa la MotoGP. “Sono 15 giorni che non mi fermo un minuto, non tiro il fiato”, ammette il signor 15 volte, come i titoli iridati che ha conquistato in una carriera eccezionale. Mino, rimandiamo, non c’è problema, gli dici. E lui: “No, no, facciamo subito, che poi devo andare aMilano. Inmoto naturalmente, perché c’è traffico e inmacchina impiegherei due ore, invece di 30minuti. Stasera ho un evento, nonpossomancare. Tantononci vorràmolto, vero?”. Benvenuti nel mondo di Ago, che andava di corsa con le sue MV oltre mezzo secolo fa e non ha mai rallentato, neppure dopo aver abbandonato i panni del pilota, anzi, del campione. Una longevità, intesa come forma, senza eguali; frutto, forse, proprio del non sentirsi mai appagato, dell’essere, in modo quasi ossessivo, sempre sul pezzo, l’occhio ben vivo e la battuta pronta. Nessuno ha vinto quanto lui. Alcuni sono andati più veloci, altri hanno dimostrato un talento perfino disarmante. Ma dove è stato irraggiungibile è nell’intelligenza, cioè nell’astuzia. Il Dottorcosta, che lo conosce bene, lo definisce il campione d’inverno: perché Giacomo i suoi campionati li vinceva creando le condizioni di una superiorità che non era fatta solo di guida, ma di tattica, tecnica, politica, personalità. E di titolo in titolo, di anno in anno, ha creato il suo capolavoro, ovvero diventare Agostini, un personaggio vincente che ha caratterizzato un’epoca e distratto, se possibile, gli italiani in un periodo difficile, seconda metà dei Sessanta-pieni Settanta, dalla fine del Boom economico agli anni di piombo. Con lui, Panatta, Thöni, Mazzola, Rivera, Riva e l’oriundo Regazzoni: campioni cui dobbiamo essere grati non solo dei loro successi sportivi. “Al TT ho toccato i 250” Vai da sempre a 200 all’ora, un giorno ti svegli e ti accorgi di avere 80 anni: che sensazione è? “Strana. Da una parte mi fa piacere, perché ci sono quelli che non ci sono arrivati. Ma dall’altra mi rendo conto che manca poco… Mi fa un’impressione… Ma ogni mattina mi sveglio con un’idea nuova e con la voglia di fare, di andare, di costruire qualcosa. È parte del mio carattere. Sono sempre attento, sempre presente, com’ero sulle due ruote. Dalle mie parti dicono che l’occhio del padrone ingrassa il cavallo. A sedermi, cosa che potrei fare, non ci penso minimamente, mi sentirei davvero nullo. Sedermi ad aspettare cosa?”. In effetti sei sempre in giro. “Fortunatamente sì. Ho ancora lo spirito e la voglia di prima. Il mio DNA mi aiuta. Guido ancora con piacere la moto. Quando capirò di poter fare un errore, appenderò 331 VOLTE 1° Giacomo Agostini con la corona d’alloro del vincitore che ha indossato per 123 volte in gare iridate; di rado si ricorda che “Ago” ha vinto anche 18 campionati italiani, e un totale di 331 gare titolate. Sotto, il campionissimo con Guido Meda al recente ASI Motoshow.

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