Motociclismo 4-2021

aprile 2021 / Motociclismo 41 Abbiamo comprato il casco più venduto e il meno costoso presenti sul sito Amazon (ma non venduti direttamente dal colosso Usa). Con 27 euro si riceve a casa un jet “omologato”, mentre ne bastano 22 per un integrale. Li abbiamo portati presso un laboratorio specializzato per testarne la sicurezza: ecco i terrificanti risultati MALE SOLO UNO RISULTA OMOLOGATO Il casco jet, come specificato anche nella pagina Amazon dedicata, riporta l’etichetta di omologazione europea, un cerchio con all’interno la lettera E e un numero, nel nostro caso “13”, che significa che l’autorizzazione alla vendita è stata concessa dal Lussemburgo. Lo Jiekai, invece, è privo di omologazione (on line, in questo caso, non sono riportati codici omologativi). All’interno c’è solo un’etichetta in caratteri cinesi, da noi priva di qualsiasi valore legale. Già questo lo rende fuorilegge: girare con un casco non omologato per il Codice della Strada equivale a non avere nulla in testa. Decidiamo comunque di sottoporlo ai crash-test: vuoi vedere che tutti quegli ideogrammi indicano una certificazione cinese? IL LABORATORIO NEWTON La sera prima dei test portiamo i nostri caschi presso il laboratorio Newton di Rho, nei pressi di Milano, centro specializzato in omologazioni e certificazioni utilizzato da numerose aziende di caschi e abbigliamento, non solo italiane. La procedura di omologazione prevede che due caschi per ciascun modello siano “condizionati”, cioè portati uno a -20 °C e l’altro a +50 °C, per garantire la resistenza agli urti anche in circostanze climatiche estreme. Il terzo casco resta di scorta a temperatura ambiente per eventuali controverifiche.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=