Motociclismo 4-2021

aprile 2021 / Motociclismo 195 SENZA VELI Qui sotto, la trasparenza mostra l’interno del motore della prima Guzzi. La costruzione in blocco del carter racchiude il cambio a tre rapporti, la frizione a dischi multipli in bagno d’olio, la trasmissione primaria e la pompa di lubrificazione. Il cilindro orizzontale è ottimamente raffreddato, al pari della valvola allo scarico, frontale e opposta a quella di aspirazione. Copiosa la lubrificazione, dotata di serbatoio esterno. L’albero motore gira in senso contrario a quello delle ruote indirizzando l’olio verso la parete superiore del cilindro. VERDE SPERANZA Sopra, la moto ha una vernice verde scuro particolarmente intenso, dove le filettature color oro, eseguite a mano, risaltano brillanti. Lunga circa 2 metri, ha un passo di soli 1.350 mm, altezza sella di 700 e peso, a vuoto di carburante, di 130 kg. Telaio in tubi con piastre di irrigidimento sotto il motore. La sola sospensione è una forcella a parallelogramma con la molla di trazione protetta da un astuccio cilindrico e telescopico. I cerchi a raggi in acciaio hanno un diametro di 26 pollici mentre l’unico freno è sulla ruota posteriore, un tamburo laterale da 210 mm di diametro azionato da un pedale sulla sinistra. NASCE SUL LAGO La Normale, nel suo ambiente lacustre. Il segreto di questa moto sta in una affidabilità e durata ben superiori alle concorrenti del tempo. Il grande volano esterno della Normale (foto nell’altra pagina) è una delle peculiari caratteristiche dei mono Guzzi. Con questo “affetta prosciutti” si assicura il regolare funzionamento ai bassi regimi, il proverbiale “minimo”, e una costruzione compatta del carter motore. NORMALE (1921-1924): LA PRIMA È UN ESEMPIO DI AFFIDABILITÀ

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