Motociclismo

epoca HONDA XLV750R e Motociclismo | marzo 2023 170 Nel 1983 la Casa dell’Ala dorata allarga la gamma delle enduro proponendo una nuova maxi bicilindrica, con punterie idrauliche e trasmissione finale ad albero. L’obiettivo è chiaro: dar fastidio alla boxer BMW R 80 G/S. Ma la scarsa versatilità pregiudica il successo commerciale di questa moto, che tuttavia sarà utile come esperienza per due i progetti di due pietre miliari dell’azienda: la Transalp e l’Africa Twin Sbagliando SI IMPARA di Alfredo Verdicchio XLV750R Prima enduro giapponese con trasmissione finale ad albero cardanico, la maxi enduro Honda è tanto gustosa su strada quanto poco convincente in fuoristrada per via del baricentro alto e il peso non proprio contenuto: 208 kg rilevati a secco contro i 179 della BMW R 80 G/S, diretta rivale dell’epoca. Negli Anni 80 esplode il fenomeno delle moto da enduro, le monocilindriche la fanno da padrone ma pian piano iniziano a spuntare qua e là le prime maxi ispirate a quelle che corrono sulle piste desertiche della Parigi-Dakar. In questo segmento la BMW domina il mercato con la R 80 G/S, forte delle sue forme compatte, la trasmissione a cardano e il motore bicilindrico boxer. L’offensiva allo strapotere della tedesca la lancia la Honda che nel 1982, al Salone di Parigi, svela l’inedita XLV750R, una endurona muscolosa, alta, con il telaio a doppia culla chiusa in tubi d’acciaio a sezione quadrata che funge anche da serbatoio dell’olio e la trasmissione finale ad albero cardanico abbinata al compatto propulsore a due cilindri a V da 45° raffreddato ad aria, 750 cc, con punterie idrauliche e distribuzione monoalbero in testa a 3 valvole. La XLV ha tutte le carte in regola per piacere: esclusività tecniche, estetica originale e grafiche accattivanti che richiamano le moto ufficiali HRC impegnate nei Rally africani. Non a caso Honda la presenta a Parigi: nel 1982 Honda France vince la Dakar con Cyril Neveu e Bernard Rigoni. I primi 500 esemplari sono tutti numerati e con livrea HRC, ma nonostante tutte queste belle premesse, dopo meno di quattro anni sul mercato e circa 10.000 esemplari venduti - sul mercato europeo, in Australia e Giappone - l’avventura della

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