Motociclismo

marzo 2023 | Motociclismo 95 IN PILLOLE CILINDRATA 1.158 cc POTENZA 168 CV PESO IN ORDINE DI MARCIA 236 kg PREZZO INDICATIVO c.i.m. 26.640 euro 1150 Tra i tanti pregi della Diavel ce n’è uno che a parer nostro svetta sugli altri. Parliamo della sua unicità nel panorama moto: una caratteristica che pochissime altre proposte possono vantare (Yamaha Niken, Bimota Tesi). Oggi come oggi esistono in vendita circa 850 modelli diversi senza conteggiare gli scooter. Ciò significa che quasi ogni moto ha concorrenti con caratteristiche simili. Le nostre comparative includono fino a dieci contendenti, in effetti. Questo, con lei, non accade. Viene di norma definita power cruiser, è vero, e noi stessi nel sommario di questo articolo abbiamo usato tale appellativo. È una soluzione di comodo legata al suo aspetto, che ricorda in effetti quello di una cruiser anabolizzata. Nel concreto, la Diavel è cosa a sé. Ciò ha a che fare in particolare col suo peso ovvero, a cascata, le sue doti di guida. Ecco alcuni numeri. Modelli sulla carta a lei affini quali Yamaha VMAX, Harley Davidson V-Rod e, per estendere il paragone a una proposta in vendita, Triumph Rocket 3, pesano rispettivamente 302 kg, 293 kg e 308 kg, tutti rilevati a vuoto dal nostro centro prove. Una nuda vagamente sportiva come la BMW F 900 R pesa 213 kg. La “vecchia” Diavel 1260 S ferma la bilancia su 236 kg. Per la V4, Ducati promette circa 10 kg in meno e non abbiamo motivo di dubitare sia così. Eccoci quindi al punto. Parliamo di una moto visivamente pirotecnica - bassa, lunga, elaborata, persino arrogante - che pesa solo una manciata di kg più di una normale naked di media cilindrata. Questa unicità ha a che fare col singolare processo creativo che ha portato alla sua nascita, di cui racconta il Product Manager Stefano Tarabusi a pagina 89 e visivamente spiegato dai begli schizzi che potete osservare voltando pagina. Il fatto è che Ducati non ha mai avuto intenzione di realizzare una moto… all’americana. Men che meno, di italianizzare l’idea di cruiser. La Diavel è in realtà un frullato di concetti equamente proporzionato: 33% nuda, 33% sportiva, 33% moto da highway. L’aspetto più ammirevole del tutto è che non si tratta del classico proclama da ufficio marketing secondo cui un dato farmaco ti trasforma in cinque minuti da influenzato impresentabile a attore hollywoodiano tutto sorrisi e battute argute. È tutto vero, qui. Incrociandosi, le linee delle tre tipologie di moto disegnano esattamente la sagoma della Diavel. E le contaminazioni sono altrettanto forti nella scheda tecnica. Interasse di quasi 1.600 mm, gommona di sezione 240 e cannotto di sterzo inclinato di 26° hanno

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