Motociclismo

53 febbraio 2024 | Motociclismo In occasione dell’evento “Campioni in Pista” di Madonna di Campiglio, Ducati ha svelato il prototipo della sua inedita moto da cross e presentato il team dedicato in cui militano Paolo Ciabatti e Tony Cairoli. Scopriamo tutti i dettagli di questo ambizioso progetto Quello che tutti si chiedono è: ma perché Ducati ha scelto di entrare nel motocross? “La decisione è strategica e ben ragionata – hanno dichiarato in conferenza stampa - Per Ducati è un’opportunità per attrarre e fidelizzare piloti giovani. Come ben sapete, non abbiamo in gamma piccole cilindrate. Entrare nel motocross ci permette di offrire un prodotto premium a una clientela giovane che poi, da grande, potrebbe comprare la Multistrada. Per questo abbiamo preso l’impegno con il fuoristrada molto seriamente e ci siamo presi un anno per sviluppare la moto nelle gare, prima dell’arrivo della moto di produzione”. Sono stati anche molto chiari su quale sia l’obiettivo finale: “Realizzare la moto più leggera e performante in assoluto”. Una mission ambiziosa, considerando che i competitor possono vantare decenni di sviluppo ed evoluzione in questo campo, che estremizza ogni concetto tecnico. Per concretizzare l’obiettivo sono stati coinvolti alcuni dei personaggi più esperti del settore, posizionati sapientemente in vari ruoli. Tanto per cominciare è stata creata una divisione dedicata, la Ducati Corse Off-Road e vi è stato messo a capo Paolo Ciabatti, dopo 11 anni di MotoGP. Lo sviluppo del progetto motocross è stato affidato all’ingegner Paolo Perni (ex MV e Husqvarna/BMW, dal 2005 in Ducati), mentre per gestire la logistica di test e gare sono stati coinvolti Corrado e Marco Maddii. Ma, soprattutto, è stato strappato Tony Cairoli alla KTM, con il compito di evolvere la Desmo450 MX in configurazione “racing” assieme ad Alessandro Lupino, parallelamente al lavoro dei collaudatori selezionati per definire il prodotto di serie Stefano Pezzuto e Antoine Meo. Il programma è di sviluppare la moto attraverso un anno di gare, per poi confezionare un modello standard da lanciare sul mercato nella seconda metà del 2025. Una moto che potrebbe anche essere diversa da quella esposta a Madonna di Campiglio che rappresenta, comunque, un punto di partenza che ci offre alcune indicazioni importanti sulla base delle scelte tecniche, per motore, ciclistica, design, elettronica. MOTORE Partiamo dal propulsore, totalmente inedito e realizzato da zero per questo progetto. Ovviamente è un monocilindrico, ma non ha nulla in comune con l’altrettanto inedito Superquadro Mono 659 che equipaggia la Hypermotard. L’unico punto di contatto con il resto della gamma è la distribuzione desmodromica, immancabile su una Ducati dall’anima corsaiola. Una scelta voluta non solo per avere un filo conduttore aziendale, ma anche per le prestazioni che questa tecnologia riesce a regalare.

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