Motociclismo

febbraio 2024 | Motociclismo 63 mancante IL TASSELLO Addio offroad impegnativo, benvenuta globetrotter stradale: con l’adozione sulla Adventure Sports del cerchio anteriore di 19” in luogo di quello di 21”, Honda sposta il focus del modello verso l’asfalto e accontenta chi da tempo chiedeva un’endurona più turistica che fuoristradistica. In effetti la nuova Africa è più bassa, comoda e migliora tra le curve. Pur continuando a far sentire chi guida pronto ad affrontare ogni terreno di Fabio Meloni L’evoluzione della Africa Twin Adventure Sports ha disegnato nel tempo un andamento davvero singolare. Il modello nasce nel 2018 come variante più specialistica della già capace versione standard. Nell’idea di Honda è una vera e propria nave del deserto che incarna l’essenza delle storiche moto protagoniste dei grandi raid africani. Ha il “serbatoione” (24,8 litri contro i 18,8 litri della sorella), sospensioni con escursione alla ruota più che generosa (252 mm davanti, 240 mm dietro), distanza minima da terra di ben 270 mm e sella “dritta”, naturalmente piuttosto alta: il piano di seduta può essere regolato a 900 o 920 mm dal suolo, secondo i dati dichiarati dalla Casa. Inoltre ha una protezione aerodinamica più efficace e una posizione di guida studiata ad hoc per i percorsi offroad. Già nel 2020, tuttavia, è oggetto di un importante riposizionamento. Belli i raid, ma pare di capire dalle novità che comfort e semplicità di gestione lo siano ancora di più. Tra le altre cose arrivano infatti sospensioni semiattive con escursione alla ruota ridotta e allineata con quella della versione standard (230 mm davanti, 220 mm dietro). Ne fa le spese la distanza minima dal suolo, ora di 250 mm, ne guadagna molto l’altezza della sella, ridotta di ben 50 mm. Oggi assistiamo a un altro rimescolamento di carte, e davvero clamoroso questa volta. Nata come versione che più “off” non si può, l’Adventure Sports diventa l’Africa più stradale della gamma. L’escursione alla ruota delle sospensioni

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