Motociclismo

Motociclismo / febbraio 2022 54 a attualità attualità COMPARATIVA TERMINALI DI SCARICO OMOLOGATI Ha ancora senso sostituire il terminale di scarico, per guadagnare cavalli? Ora che vige la normativa Euro 5, sappiamo bene quanto sia “tappato” un sistema di scarico sulle moderne moto di serie. Avete mai visto un catalizzatore smontato? E’ una “maglia” fittissima, sembra impossibile che possano passare dei gas di scarico lì in mezzo. Eppure la ricerca e sviluppo su questi componenti (catalizzatori, terminali e tubi di scarico), ha raggiunto livelli di efficienza incredibili. Tornando alla domanda iniziale, la sola sostituzione dello scarico finale, porta ancora vantaggi in termini di prestazioni? Abbiamo voluto verificarlo, mettendo a confronto 5 terminali aftermarket per una delle moto più diffuse sul mercato, la Honda Africa Twin 1100 (qui in versione Adventure Sport, ma identica alla base, a livello di motore). PERCHÈ CAMBIARE Per molti motociclisti, è la prima cosa da sostituire sulla moto. C’è chi non la ritira neppure dal concessionario, se non viene installato uno scarico aftermarket. Le ragioni sono sempre state quattro: estetica, prestazioni, peso, sound (che per molti, senza giri di parole, vuol dire più rumore). Ognuno le può mettere nell’ordine che preferisce. Sul fattore estetico, il giudizio è molto personale, ma siamo sicuri di non sbagliare affermando che un qualunque prodotto aftermarket tra quelli in prova, sia in grado di donare un aspetto più “sportivo” e appagante all’Africa Twin. Il cui terminale di scarico rimane un prodotto curato anche nel look. Le prestazioni: migliorano veramente? Come vedrete dai risultati, è quasi impossibile fare (sensibilmente) meglio di Honda. E non vale solo per Honda, dato che con le normative più recenti (Euro 4 e 5), i catalizzatori sono montati prima del terminale, e sono talmente influenti, ai fini delle performance, che dopo di loro c’è ancora poco margine di miglioramento. Ma questo non vuol dire che “va bene tutto”, come terminale: anzi è più facile peggiorare le prestazioni, piuttosto che migliorarle. Anche perché bisogna rimanere entro i limiti di omologazione della rumorosità, che ogni moto ha riportati sulla targa identificativa del telaio. Un impianto di scarico completo è come uno strumento musicale, deve essere accordato alla perfezione. E qui arriviamo al terzo punto: cambiare lo scarico per migliorare il sound, senza eccedere nella rumorosità. Per molti sono due fattori collegati, nel senso che più rumore vuol sempre dire un suono più appagante. Ma sappiamo bene che non è così, che la tonalità di scarico può essere più o meno piacevole a prescindere dal volume. È la prima cosa che valutiamo tutti, quando accendiamo una moto. Anche per noi che proviamo decine di moto all’anno, alla prima accensione siamo sempre con l’orecchio teso, per capire come “suona”, se ci regala piacere, oppure indifferenza. INSTALLAZIONE Non è più un’operazione semplice come in passato, la farfalla sullo scarico (vedi box), complica le operazioni. È richiesta una buona manualità, specie per sganciare e riagganciare il cavetto d’acciaio. Le istruzioni sono sempre molto chiare, tutti forniscono un manuale con fotografie di ogni passaggio. Durante l’installazione, bisogna sempre smontare l’attuatore dalla moto: semplifica le operazioni di sostituzione del cavetto, dallo scarico originale a quello che andremo a montare, e se la valvola non è presente, il cavo deve essere rimosso completamente. Non si può eliminare del tutto il motorino, perché la centralina segnalerebbe un errore motore. LeoVince e Spark, senza valvola, forniscono un “tappo speciale” da inserire sull’attuatore, in grado di simulare i finecorsa di apertura e chiusura farfalla. In ogni caso, è bene ricordare che non bisogna rimappare la centralina. E ricordatevi di tenere il foglio omologativo tra i documenti della moto: viene fornito insieme allo scarico, ma in caso di smarrimento, è quasi sempre possibile scaricarne una copia dal sito del produttore. COME SONO FATTI I 5 scarichi in esame sono apparentemente simili a livello costruttivo. Cambiano i materiali impiegati. Per la struttura interna e per il raccordo con il tubo di scarico della Honda, viene usato acciaio inox oppure titanio. La camicia Cinque scarichi aftermarket omologati sfidano la marmitta di serie dell’Africa Twin Adventure Sports. Sono più leggeri (fino a 3 kg risparmiati) ed esteticamente più accattivanti, ma al banco ricalcano (o quasi) le prestazioni della maxienduro giapponese. Prezzi tra 750 e 1.700 euro IL GIORNO DELLA MARMITTA Testo e foto di Luca Nagini

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