Motociclismo

gennaio 2023 / Motociclismo 53 Addio bicilindrico a V e vocazione prettamente stradale: la nuova V-Strom 800DE è una vera adventure pronta a vedersela con Aprilia Tuareg, Honda Transalp e Yamaha Ténéré. Maneggevole e dotata di un’ottima posizione di guida, ha un’altezza della sella ragionevole e convince per comfort. Più che grintoso, il motore è lineare e appagante testo di Marco Marini, foto di Giovanni Chillemi Avrebbe potuto chiamarsi Strom 800, dato che il motore non è più a V. Ma V-Strom è un nome che dal 2002 (la prima 1000 ha vent’anni tondi) miete consensi tra chi vuole una tuttofare facile facile, che non costa uno sproposito, affidabile e bella da guidare. Il fatto che nelle varie generazioni non sia mai stata regina di bellezza, con un design sempre un po’ sottotono, non ha intaccato questi valori, che vengono universalmente riconosciuti all’intera gamma V-Strom, in particolare alla piccola 650. Con questa 800 si cambia radicalmente, non tanto per andare incontro ai gusti del mercato, dove un bicilindrico a V ha ancora molto appeal, quanto per poter proporre gli stessi pregi in un mondo che è radicalmente cambiato. Con i costi odierni dei materiali, dei trasporti, dell’energia, produrre una V-Strom 800 con un nuovo motore a V avrebbe significato doverla proporre a un prezzo decisamente superiore. E chi oggi grida allo scandalo per la presenza del motore in linea dovrebbe chiedersi se sarebbe disposto a pagarla molto di più per avere un motore a V. Motore e prezzo… in linea Di certo il prezzo di listino non è un aspetto secondario e, anzi, è alla base del successo o del fallimento di un progetto. La nuova 800DE costa 11.750 euro indicativo c.i.m., una cifra competitiva, se pensiamo a quello che offre il mercato eurogiapponese oggi: la piccola Yamaha Ténéré 700 che appena uscita, un paio di anni fa, costava circa 10.000 euro, ora è arrivata a 11.250 (versione base), la ancor più piccola Aprilia Tuareg è a 12.250 euro e così ancheBMWF850GS (13.650 euro c.i.m.), mentre laKTM790Adventure 2023 è ora prodotta daCFMoto inCina e ne giova con un prezzo di 11.250 euro, sempre indicativo c.i.m.. Tutte questemoto hanno unmotore bicilindrico in linea, una scelta tecnica dettata dai costi, che non significa per forza un appiattimento dell’offerta, perché basta provarle per scoprire caratteri anche molto diversi. A conti fatti i vantaggi in termini di costoper il Costruttore si traducono in un vantaggio sul prezzo per noi che le acquistiamo. Ma questa architettura ha anche un ulteriore vantaggio, secondo noi: rispetto al motore a V non hai nessuna termica vicino alle cosce/sella e questo, nella stagione calda, fa una grande differenza. Nel segmento delle endurone medie, chi esce dal coro è Ducati con la DesertX, dotata del bicilindrico a L di 90°, ma non partecipa alla gara del prezzo d’attacco con i suoi 17.250 euro indicativo c.i.m.. Come a dire che, per chi proprio vuole i cilindri separati, andando su moto di categoria e fascia di prezzo superiori c’è di che sbizzarrirsi. Gemelli diversi Chi scrive ha avutomoltemoto negli anni, tra cui tre diverse Transalp 600 prima serie e una Yamaha Super Ténéré 750, che aveva il bicilindrico in linea. Bene, il motore 750 Yamaha, insieme al bicilindrico della Kawasaki KLE 500, credo siano stati i responsabili dell’idea che oggi abbiamo dei twin paralleli, ovvero che sono motori mosci, poco emozionanti. Regolarità ai bassi regimi, ma poca schiena e buon allungo, spesso inutile per certe tipologie di moto. Provando insieme la Super Ténéré 750 con la Africa Twin 750 tutto questo era chiaro e lampante. Perché quei twin paralleli erano così e, molti anni dopo, sempre Yamaha con la Super Ténéré 1200 (gran moto da viaggio, per inciso) non ha fatto altro che rafforzare quest’idea. Però... (e questo è un però bello grande): avetemai provato il due in linea Yamaha suMT-07, Ténéré o Tracer? I suoi bassi sono corposi pur con una potenzamassima ridotta. E che dire del motore KTM 790 o ancor meglio 890? Unmissile e con tanta grinta anche sotto. Se pensiamo allaAfrica Twin 1000 e poi 1100, anche lì Honda ha abbandonato il motore a V dell’antenata, ma nessuno ha gridato allo scandalo, perché quel nuovo bicilindrico era un gran bel motore e non faceva rimpiangere unV, soprattutto sulla 1100. Resta da vedere se lo stesso successo sarà stato replicato La s olta V

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