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Sequestrata la Bentley di Iannone

Per violazione della "Convenzione di Istanbul". L'auto è stata fermata alla dogana con la Svizzera, guidata dal preparatore atletico di Iannone
1/19 Andrea Iannone - Test invernali MotoGP 2019
La Bentley Continental Supersports di Andrea Iannone è stata sequestrata dai finanzieri di Ponte Chiasso e dai funzionari della Dogana di Como per la violazione della "Convenzione di Istanbul”. L'auto, del valore di circa 350.000 euro, era un regalo che Andrea si era fatto la scorsa estate, ma per il momento dovrà restare ferma per un po'.

Andrea da tempo ha casa a Lugano e come residente in Svizzera ha il diritto di possedere e utilizzare una vettura immatricolata in uno Stato non dell’Unione Europea. La sua Bentley con targa svizzera, però, era stata fermata per un controllo al valico autostradale di Brogeda e alla guida non c’era Iannone, ma Stefano Falasca, preparatore atletico del pilota Aprilia. Secondo gli inquirenti, dunque, Iannone avrebbe violato la Convenzione di Istanbul, in quanto questa prevede che "i mezzi di trasporto immatricolati fuori del territorio doganale comunitario, ad uso privato ed intestati a persone stabilite fuori dal detto territorio possono circolare nel territorio della Comunità in regime di ammissione temporanea senza dover assolvere le formalità doganali previste per un periodo massimo pari a 6 mesi, anche non consecutivi, a decorrere dal primo ingresso nel paese", ma "l'auto deve essere utilizzata esclusivamente dall’intestatario o da un congiunto entro il terzo grado parimenti stabilito fuori dal territorio doganale comunitario, oppure da un'altra persona stabilita fuori dal territorio doganale, purché debitamente autorizzata dal titolare nonché da persona stabilita nel territorio doganale comunitario a condizione che il titolare o un suo congiunto, entro il terzo grado, si trovi a bordo del veicolo".

Stefano Falasca si trovava, invece, da solo al volante della Bentley. Per questo motivo la Guardia di Finanza e i funzionari della dogana hanno deciso di procedere al fermo della vettura, contestando a Iannone una violazione amministrativa che prevede, appunto, il sequestro dell’auto.

Iannone, assistito dai suoi legali, ha già avviato un ricorso contro il provvedimento e ha chiesto il dissequestro del veicolo.
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