Alberto, da quanto ti occupi di questo progetto?
“La sfida bLU cRU inizia nel 2016, quando la Casa ha deciso di avviare il progetto dedicato ai giovani. Da quel momento mi ci sono dedicato a tempo pieno. Alle spalle ho una carriera come pilota di motocross, ma la collaborazione con Yamaha è iniziata più di 20 anni fa”.
Il progetto bLU cRU prevede percorsi sia su moto da strada che off-road. Quale dei due mondi ti soddisfa maggiormente?
“La mia estrazione mi porta verso le ruote tassellate. Sono orgoglioso di dire che abbiamo creato una partnership con la FIM Europe che dà vita alla YZ 125 bLU cRU FIM Cup 2019. Anche il mondo delle moto da strada mi appassiona perché ha dinamiche completamente diverse. Mi piace interessarmi a tutto quello che ruota attorno alla guida tra i cordoli”.
Focalizziamoci sulle corse su asfalto. Quali sono i paesi emergenti nell’ambito delle vostre attività sportive?
“Oltre a Italia e Spagna, non ci si immagina quanto l’area scandinava possa essere attiva nel mondo delle corse. Oggi i paesi baltici sono in crescita esponenziale da questo punto di vista. Il progetto è comunque presente in quasi tutta Europa”.
Come è strutturato un programma bLU cRU?
“Selezioniamo tramite le nostre ‘cup’, per nazione, un numero di piloti che invitiamo alla Masterclass. I migliori sei vengono ulteriormente scelti per partecipare al Mondiale e divisi in tre squadre. Lo step successivo, se ci sono riscontri positivi, prevede che il pilota passi dalle classi Supersport, Superbike, ecc. Sulla carta sembra tutto facile ma si tratta di un percorso lungo e faticoso. Il nostro progetto offre la possibilità di coltivare grandi aspettative, ma partendo sempre da una logica educativa. Ad esempio riteniamo importante che un giovane continui anche a studiare con profitto”.
Chi si presenta la prima volta e vi chiede di far parte del programma, quanto deve spendere?
“Nel motocross nulla: compilato un modulo regaliamo il welcome kit. L’unico costo è quello di acquisto della moto. Stessa cosa vale per la velocità, dove far parte della ‘Crew’ non costa niente e diamo un pacchetto di benefit che riguarda l’allestimento della moto, una cassa di ricambi del valore di 5.000 euro, la disponibilità di 2 posti nella nostra hospitality presso i circuiti e tutto ciò che concerne la comunicazione. Ovviamente, il pilota mette il budget per coprire il costo della stagione. Per farvi un esempio partecipare al Mondiale Supersport costa circa 100.000 euro, iscrizione e test pre-campionato inclusi. Noi, in WSSP, copriamo circa il 50% della spesa”.
Qual è il miglior risultato raggiunto da un pilota bLU cRU?
“Alfonso Coppola, nel 2017, è stato vice campione Supersport 300. Siamo molto giovani, non abbiamo ancora una storia alle spalle tanto lunga da vantare molti successi a livello internazionale ma stiamo crescendo con dei giovani talenti”.
Quanto incide l’apporto della famiglia nella crescita di un pilota?
“Senza una famiglia capace di garantire l’apporto economico necessario un giovane non ha alcuna chance nel mondo delle corse. Il supporto economico della famiglia è assolutamente indispensabile nel nostro sport”.
Far parte di una grande Casa come Yamaha mette pressione a un giovane pilota?
“Si, a volte accade. Dal canto nostro, però, non partiamo con alcuna aspettativa. Prima di tutto nessuno dice ai piloti che devono necessariamente vincere. Certe cose, se avvengono, lo fanno in modo naturale. Spesso ci troviamo anche a dover dire ai genitori di abbassare il tiro: alcuni mettono molta pressione ai ragazzi. Alla base di tutto ci deve essere il divertimento, poi c’è chi ha il talento necessario a proseguire il cammino”.