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25 May 2009

Selection Day: scelte le girls Yamaha per il Mugello. Ecco Luisa, Stefania e le altre che volevano fare l’ombrellina

Vuole fare la modella? No vuole fare l’ombrellina. Così Fiat e Yamaha hanno organizzato, con Radio Deejay, il concorso a premi con cui sono state selezionate le due umbrella girls che affiancheranno Jorge Lorenzo sulla griglia di partenza del GP d’Italia, all’Autodromo del Mugello. Oltre alle due vincitrici, alla serata della finale hanno partecipato altre 15 ragazze che si sono sfidate nel concorso. Alcune di loro hanno la moto nel sangue, altre la stanno ancora scoprendo.

Selection day




Milano 24 maggio 2009
SELECTION DAY Nel locale milanese Executive Lounge, Fiat e Yamaha MotoGP hanno organizzato, in collaborazione con Radio Deejay, la finale del concorso a premi con cui sono state selezionate le due ombrelline che affiancheranno Jorge Lorenzo sulla griglia di partenza del Gran premio d’Italia, all’Autodromo del Mugello. Le fortunate vincitrici sono state Luisa Mearns, 26enne di Udine, e Stefania Cicirello, 24enne della provincia di Pavia, che hanno avuto la meglio fra quattro finaliste rimaste in concorso. La selezione prevedeva la candidatura spontanea tramite il sito internet di Radio Deejay e una classifica stilata in base al numero di voti ricevuti dai visitatori. Le prime quattro classificate erano le sfidanti che potevano ambire al posto di “ragazze ombrello 2009”, mentre fra tutte le altre ne sono state estratte quindici, invitate a partecipare al party organizzato per la serata della finale.

Laura, ombrellina a tutti i costi




LAURA, OMBRELLINA  TUTTI I COSTI
Fra le quindici ragazze alcune hanno davvero una passione sfrenata per la moto e paradossalmente, visto che le ombrelline selezionate saranno a fianco di Jorge Lorenzo, come Laura Montanaro di Mornago (Varese), che non ha ancora la patente A, ma sa guidare bene la motocicletta e possiede una minimoto. Racconta Laura: “Mi sono iscritta via web. È stato bello, abbiamo passato una bella serata e ci siamo divertite, perché questo mondo regala un sacco di emozioni. In più siamo state servite e riverite”. Poi aggiunge con un pizzico di amarezza: “Certo che se ci fossi stata io al posto loro, sarei andata al volo, sinceramente, a fare l’ombrellina, perché la MotoGP è troppo bella e poi io ero anche più appassionata di loro” dice riferendosi alle due finaliste elette come Umbrella Girls 2009. Continua Laura: “Mi è piaciuto così tanto partecipare che l’anno prossimo penso ci riproverò ancora. È un’avventura ripetere. E poi, sinceramente, io voglio il fianco di Vale”. Laura viene da qualche esperienza nel campo della televisione e dello spettacolo: “alcune sfilate, poi ho fatto una pubblicità e l’Antennina sulla TV locale Antenna3”. Ma più che altro è “superappassionata di moto, di MotoGP e di Yamaha. Ho una minimoto Yamaha, posso guidarla anche senza patente, perché, ad essere sincera, devo ancora prenderla. Comunque, penso che non sarebbe male lavorare nel settore motociclistico”.

Chiara, la girl made in Mugello




CHIARA, LA GIRL MADE IN MUGELLO
Chiara Casali, di Compiobbi Fiesole (Firenze), con marcato accento fiorentino e un certa ironia si dice orgogliosa di essere nata e cresciuta nei dintorni del Mugello. Chiara è una veterana dei Gran Premi: “Seguo la MotoGP da quando avevo 15 anni. Seguo anche il cross: sono tifosa di Cairoli e di Bonini. Ovviamente, però, il mio cuore è legato a Valentino Rossi. Pensate, in camera ho un suo poter di quando correva nella 125. Credo che oggi sia praticamente introvabile. La prima volta che sono stata al Mugello avevo 17 anni”. Di spirito ne ha da vendere: “Ho partecipato al concorso e lo ho fatto per sfida. Di quelle chiamate per questa serata ero quella classificata più in basso, tipo 230esima, ma non mi importa: ho avuto poco tempo per farmi votare dai miei amici e per autovotarmi, perché tramite il sito lo si poteva fare. Poi, la moto è la mia passione e qui ho avuto modo di unirla a qualcosa che riguarda lo spettacolo, l’atra mia passione. È un connubio che trovo interessante: mi sono laureata al DAMS di Bologna, con specializzazione cinema. Quest’anno ho avuto la fortuna di fare da comparsa nel film Angeli e Demoni”. Della moto Chiara dice: “Vorrei fare la patente, ma poi non posso comprarmi la moto. Quindi aspetto di avere la moto, altrimenti ad avere solo la patente mi prende male, mi viene la rabbia”.

Alessandra, in trasferta per la MotoGP




ALESSANDRA, IN TRASFERTA PER LA MOTOGP
Alessandra Visentin è di Padova. Ad intervistarla con un microfono “virtuale” è Jorge Lorenzo in persona, che ha attacca con una domanda inattesa. Il campione spagnolo ha vuole verificare se sia vero il detto americano secondo cui le bionde sarebbero stupide e lo chiede alla Visentin, che non si è fa prendere alla sprovvista e risponde scherzosamente: “Lo credi? Io sono bionda, ma sono laureata in cultura e tecnologia della moda alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova”. Sciolto il ghiaccio, seppur in modo un po’ particolare, Jorge ha prosegue nell’intervista chiedendo ad Alessandra come se la cava con le moto. Lei risponde: “Non ho grande esperienza. Mia sorella ha la moto. Ho fatto sempre la passeggera. Però seguo la MotoGP. Sono stata a Valencia nel 2007 e nello stesso anno anche al Mugello e a Misano. L’anno scorso solo al Mugello, anche se mi sarebbe piaciuto vedere più gare. Ora sto solo aspettando questa domenica, naturalmente per il Gran Premio d’Italia. Di solito sto con i ragazzi del Fans Club di Valentino Rossi”, povero Lorenzo.

Erika, motori che passione




ERIKA, MOTORI CHE PASSIONE
Erika Barellas è di Venezia, ma studia giurisprudenza a Ferrara e fa saltuariamente la hostess, come lavoretto per integrare le casse di studentessa. Il ragazzo (in foto a sinistra), che corre nel Trofeo Abarth 500, le ha trasmesso la passione per i motori. Così Erika è “appassionata di moto e ovviamente di Vale. Sono andata a vedere un po’ di gare l’anno scorso: Mugello e Misano. Quest’anno ci torno. Ero in tribuna sul rettilineo, ma sinceramente è meglio stare in curva o sui prati. Lì è tutto più giusto”. Erika non è abituata ai riflettori e così sembra un po’ in imbarazzo. Racconta: “Eravamo sempre sotto l’attenzione di tutti, ci hanno spostato qua e là come pedine su una scacchiera. È tutto programmato, travolgente”. Come la passione.
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