Il cuore della Yamaha Tracer 9 GT+ è il tre cilindri fronte marcia. Ha cilindrata di 890 cc (alesaggio 78,0 mm, corsa 62,1 mm). È alimentato attraverso corpi farfallati ride by wire, ognuno dei quali con un condotto di lunghezza e forma dedicata, a favore sia dell’erogazione sia del suono: la divisione Music della Casa ha contribuito allo sviluppo dei sistemi di aspirazione e scarico per far sì che la “voce” del motore fosse la più bella possibile. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa comandata da catena, con tenditore a pattino sottile, e ci sono quattro valvole per cilindro. I pistoni sono forgiati e abbinati a bielle con separazione tra cappello e semitesta ottenuta per frattura.
Il rapporto di compressione è di 11,5:1. L’albero motore ha perni di manovella sfalsati di 120° (l’ordine degli scoppi è quindi regolare, ogni 240° di rotazione dell’albero) ed è abbinato a un contralbero per smorzare le vibrazioni. I cilindri hanno riporto diretto e sono montati con un offset (in avanti) rispetto all’albero motore. La frizione è a dischi multipli, in bagno d’olio, con antisaltellamento. Il cambio è elettronico, bidirezionale e ha una nuova logica di funzionamento: è stata implementata sulla GT+ la possibilità di scalare a gas aperto e di passare ai rapporti più “lunghi” a gas chiuso.
Potenza e coppia massime dichiarate sono di 119 CV (87,5 kW) a 10.000 giri/min e 93 Nm (9,5 kgm) a 7.000 giri/ min. In occasione della prova della Tracer 9 GT il nostro Centro Prove rilevò all’albero un picco di 119,0 CV a 10.000 giri/min e di 93,9 Nm a 7.000 giri/min.