Diametri importanti, finiture racing: i collettori di scarico hanno sempre avuto un ruolo importante nel definire il look di una moto, specie se sportiva. Oggi questo pensiero sta cambiando: nascondere la “roba che scotta” esprime un concetto di maggiore comfort. Nei motori moderni, dove plastica e meccanica coesistono, i collettori sono qualcosa di invadente che limita l’innovazione? Può essere. Prendiamo ad esempio, ancora una volta, Ducati: il groviglio di tubi sul lato destro della “vecchia” Diavel è sparito, nascosto, inghiottito dal resto della carrozzeria. Su una powercruiser i collettori sono sempre stati qualcosa di fondamentale, per esprimerne l’aggressività. Eppure non si può certo dire che la nuova Diavel non sia aggressiva...
Dal lato opposto dell’impianto, sul fondello di un silenziatore, il designer può lavorare molto: è un componente primario dello stile ed è sempre più grande. Deve trasmettere potenza ed aggressività, oltre all’espressione del suono che produce. In qualche modo deve essere riconoscibile e riconducibile al marchio. Mica facile! A volte si affida al fondello la soluzione per alleggerire uno scarico troppo massiccio. Oggi tutti abbandonano forme calandrate e sono disegnati con la stessa cura e attenzione che è rivolta alla carrozzeria, con tanto di modello di clay, multisuperfici, cover para-calore integrate, a volte per ridurne la massa percepita, altre per enfatizzarla. Gli scarichi di oggi sono, stilisticamente parlando, sempre meno elementi tecnici e sempre più estensioni della carrozzeria, un mix di cover e superfici lavorate.
Guardando al futuro, c’è una generale tendenza eco-friendly e green che interessa anche lo stile dello scarico, ma vedere un impianto irriverente, potente ed evocativo come quello della nuova Harley-Davidson Sportster, mi fa capire ancora una volta che quando tutti vanno in una direzione, è il momento giusto – per un designer – per innovare, piuttosto che inseguire. Anche se… mi domando quanto grandi diventeranno gli impianti di scarico per rispondere alle normative anti-inquinamento, sempre più rigide. Su naked e sportive soprattutto, dove c’è poco spazio per “nascondere” precamere e catalizzatori, forse torneremo a vedere i “tubi di stufa” laterali degli anni Ottanta. Sarà l’ultimo step prima della svolta verso la mobilità full electric.