Secondo i dati di LoJack spesso le Forze dell’Ordine ritrovano uno scooter o una moto rubati in una strada pubblica (60%), in un box (13%), in un cortile privato (12%), in un furgone (6%) o in un campo nomadi (3%). L’Azienda garantisce che, grazie al supporto di intelligence, oltre ai 1.700 veicoli dotati di LoJack recuperati sono stati assicurati alla giustizia 160 criminali e ritrovati altri 200 veicoli non equipaggiati con i dispositivi in radiofrequenza.
“La costante riduzione dei recuperi di moto rubate - osserva Maurizio Iperti, Amministratore Delegato di LoJack Italia - conferma la pericolosità di questa piaga sociale che vede l’Italia ai primi posti a livello europeo. A livello nazionale l’attività dei ladri di motoveicoli si connota diversamente a seconda delle aree geografiche di riferimento: al Nord sono particolarmente attivi le bande criminali nomadi che rubano le moto, spesso caricandole su furgoncini, per poi rivenderle intere o a pezzi; a Roma, e nell’Italia centrale, i furti alimentano un mercato internazionale (che viaggia su nave o all’interno di grandi camion) di moto rubate dirette verso i Paesi dell’Est; nelle Regioni meridionali i furti avvengono in modo più tradizionale, tramite effrazione, e a Napoli vengono messi a segno soprattutto per compiere altri reati o per rivendita. Contro queste minacce l’unico antidoto per motociclisti e scooteristi è dotarsi di sistemi antifurto in grado di cogliere di sorpresa il ladro, prima che sia troppo tardi”.
Se volete conoscere più da vicino come funziona il sistema di LoJack, cliccate qui.