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09 May 2012

SBK - Infront, Case, Pirelli, Team: continua la discussione sulla Questione Monza

Tra pochi giorni si corre a Donington e ancora non si spegne l’eco dei fatti di Monza. Abbiamo sentito Pirelli e il Team Effenbert Liberty Racing, due voci a favore dello svolgimento della gara. una bruttaa domenica, da non ripetere

Sbk - infront, case, pirelli, team: continua la discussione sulla questione monza

 

Le gomme c’erano”. Lo dice Giorgio Barbier, uomo di Pirelli in Superbike. Le slick per l’asciutto, le rain per il bagnato, le intermedie come via di mezzo. Oltre a tutte le possibili combinazioni fra queste. Sylvain Guintoli, ad esempio, ha conquistato la Superpole con un’intermedia davanti ed una slick dietro: così, ha ottenuto grip all’anteriore (per le frenate violente che richiede Monza e per l’efficacia in curva sull’umido) e resistenza al posteriore (per affrontare i rettilinei a più di 300 km/h). Inoltre, Pirelli nella notte fra sabato e domenica ha provveduto ad intagliare le slick in modo da garantire maggiore sicurezza in caso di asfalto umido o bagnato. Anche perché – va detto – lo sviluppo delle intermedie è fermo, visto che i piloti non le amano (l’ultimo pilota ad usarle è stato Pierfrancesco Chili nel 2004 a Misano). “Monza è un circuito particolare – spiega a Motociclismo Giorgio Barbier – che richiede di combinare nelle gomme la resistenza alle alte temperature con la capacità di scaldarsi in fretta, ma siamo convinti che la soluzione che abbiamo proposto (anteriore intermedio, posteriore slick intagliato, ndr) sarebbe stata efficace per fare la gara in condizioni di variabilità fra asciutto e bagnato”.
 
Quindi? Perché la Superbike non ha corso domenica scorsa a Monza mentre tutte le altre categorie sono scese in pista? Probabilmente per un insieme di fattori che vanno dalle caratteristiche particolari del circuito, alle differenze fra vecchio e nuovo asfalto, all’acquazzone capitato nel momento giusto, alla tensione che man mano è salita fra piloti, team e Infront e che anche gli spettatori davanti alla TV comodi comodi sul divano di casa hanno percepito. Ma possibile che non si potesse proprio correre? La presa di posizione di alcuni piloti poteva essere evitata? Quegli stessi piloti che, dopo aver detto che non c’erano le condizioni per lo svolgimento di Gara 2, sono partiti con tempi quasi da Superpole.
 
Si dovevano correre entrambe le manche – assicura Natale Egi, manager del team Effenbert che ora minaccia il ritiro dal Mondiale dopo la tappa di Donington – perché le gomme c’erano. Invece, di fronte a tutte le glorie di questi 25 anni di Superbike abbiamo fatto una brutta figura per colpa anche di alcuni piloti che sono venuti dalla MotoGP a rovinare il vero fascino della Superbike. Ve lo immaginate Falappa che chiede di non correre perché piove? Invece già dal sabato sera alcuni team hanno cominciato a mettere in discussione la possibilità di correre le gare se non su asfalto asciutto”. Con meno parole ma con tono ancora più duro, il patron del team Effenbert, Mario Bertuccio, conferma che “a Donington ci saremo ma entro domenica annunceremo se intendiamo restare in questo Campionato. Se la Infront sta facendo lavorare i suoi avvocati (come dichiarato da Flammini alla Gazzetta ieri, ndr), sappia che anche la nostra azienda ne ha parecchi, di avvocati”.
 
Valutazioni, analisi, posizioni, disquisizioni. Continuiamo pure a parlare di questa domenica a Monza (proprio in queste ore stiamo realizzando un'intervista con Ernesto Marinelli, Responsabile progetto SBK Ducati) ma solo dopo aver risposto ad una semplice domanda: ve la ricordate un’altra giornata come questa nella storia della Superbike? Ecco. E speriamo di non vederne altre.
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