Come dicevamo, il miglior tempo di giornata l’ha fatto registrare la Ducati di Chaz Davies, sul finire della sessione mattutina. Il suo 1’30”189 è già molto vicino al tempo di 1’3’”020, che aveva dato la pole l’anno scorso a Sykes. Ma il punto è proprio questo: si tratta di un giro… Oltretutto Rea è sì dietro, ma solo di 66 millesimi, e in più vanta un passo gara molto migliore rispetto a quello del ducatista. Oltre ad aver dominato gran parte delle FP1, Rea vanta un ritmo imbattibile nelle simulazioni di gara (
qui l’analisi nel dettaglio). Per uno stesso numero di giri (19, che Rea e Davies hanno per caso entrambi fatto in un long run nel pomeriggio), il kawasakista ha infatti impiegato 4 secondi in meno. Anche gli ideal time sono a favore di Rea, anzi Davies in questo dato viene battuto nelle FP2 anche da Melandri, Fores, Savadori e Lowes (cliccate sui link per i dettagli:
ideal time FP1;
ideal time FP2)… Poi, nel pomeriggio, Chaz non ha brillato, girando un paio di decimi scarsi peggio che la mattina.
Tornando alle FP1, si segnala un guasto tecnico alla MV di Camier, che perde olio a inizio sessione costringendo i commissari ad esporre la bandiera rossa. Piccolo problema tecnico anche per Davies, mentre Bradl cade (nessuna conseguenza). Sempre piuttosto in palla Melandri, che è pur sempre un debuttante. Il ravennate conclude le FP1 al 5° posto, preceduto da Sykes, a sua volta alle spalle del sempre più convincente Fores. Non male Lowes e Hayden, rispettivamente 6° e 7° con la Yamaha e la nuova Honda. Ma se la R1 è nella Top 10 anche con l’altro pilota (VD Mark 10°), il compagno di squadra di Hayden, Bradl, deve accontentarsi dell’ultimo posto della zona punti virtuale. C’è tempo per migliorare e la strategia dei piccoli passi sicuramente paga sul lungo periodo, ma il tedesco forse ci sta mettendo un po’ troppo a familiarizzare col… mondo SBK.