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01 June 2010

SBK 2010: Max Biaggi firma il round di Salt Lake City con una doppietta in sella all’Aprilia

Sul circuito di Salt Lake City, negli Stati Uniti, Max Biaggi ha conquistato la vittoria sia in Gara 1, sia in Gara 2, grazie ad un’Aprilia velocissima e con il motore impeccabile.

GARA 2

Salt Lake City (STATI UNITI) 31 maggio 2010GARA 2 È Doppietta per il binomio tutto italiano Max Biaggi e Aprilia. Il pilota romano ha vinto la seconda manche con un vantaggio di sei secondi sul compagno di squadra Leon Camier che, a sua volta, ha preceduto in volata l'inglese Cal Crutchlow con la Yamaha. Gara 2 è stata di fatto la fotocopia di Gara 1 con le stesse sventure e fortune. Al via è scattato subito in testa Carlos Checa e si è capito che, come in Gara1, nessuno era in grado di contrastarlo. In sei giri lo spagnolo ha accumulato due secondi di vantaggio su Biaggi e da quel momento ha pensato ad amministrare. Purtroppo la sfortuna è ancora in agguato, e ,come in Gara 1, la moto si è ammutolita improvvisamente nel corso del settimo giro, proprio mentre transita sul rettilineo d'arrivo. Da quel momento Biaggi ha avuto via libera e si è potuto tranquillamente involare verso la vittoria e verso la terza doppietta di quest’anno, dopo quella di Portimao e Monza. Una volta stabilito che per la vittoria non c'era nulla da fare, dietro si è scatenata la bagarre per il podio. Dapprima Troy Corser, con la BMW, ha tenuto la posizione, arrivando anche secondo, grazie al ritiro di Checa, ma  dal quattordicesimo giro i suoi tempi sono cominciati a salire alla soglia dell'1 e 50", proprio mentre gli avversari si spingevano sull’1 e 49" basso. Giro dopo giro è stato risucchiato da Crutchlow e Noriyuki Haga, quest’ultimo in sella alla Ducati, i quali hanno martellato a lungo, con un ritmo che Corser non poteva tenere. Haga e Crutchlow hanno fatto una bella prova. Il giapponese ha guidato deciso, veloce e sicuro, come non lo vedevamo da tempo, con il suo miglior tempo appena sotto l'1 e 49". Crutchlow ha fatto meglio del compagno di squadra Toseland, finito nella polvere quando, al termine di una bella rimonta, stava attaccando Haga. Nella bagarre a farne le spese è stato Leon Haslam, caduto anche lui mentre aveva nel mirino il connazionale Crutchlow. Una caduta che ci sta tutta nella foga della gara, ma che purtroppo per lui è coincisa con la doppietta di Biaggi. Sono punti preziosi perduti, che fanno retrocedere l'inglese al secondo posto della classifica mondiale, con quindici punti di distacco da Biaggi. Sono pochi, ma, considerato che Biaggi viaggia come un rullo compressore e non commette errori, non sono facili da recuperare. Anche perché Aprilia ha confermato di avere un potenziale velocistico eccellente, con punte costantemente sopra i 300 orari ed il record di Biaggi di 313,7 kmh. Tutto il contrario della Ducati di Checa, che anche in Gara 2 si è confermata come la moto più lenta del lotto, seconda solo alla Kawasaki di Baiocco. Il tratto veloce cronometrato valeva per Checa 6,861 secondi contro i 6,537 di Biaggi. Non sono pochi 3 decimi solo in quel breve tratto di pista. A proposito di punti, non si può non notare che il doppio ritiro ha probabilmente compromesso le residue possibilità di Checa di vincere  il titolo. Cinquanta punti lasciati per strada portano il suo distacco dalla testa a 116 lunghezze. Senza i ritiri potevano essere solo 56, tutta un’altra cosa. In Gara 2 Jonathan Rea, con la Honda, ha calmato i suoi bollenti spiriti ed è finito ottavo senza rischiare più del lecito. Ha disputato ancora una buona prova Byrne, settimo ad un soffio da Guintoli. Non è stata una grande prestazione quella di Fabrizio, che ha concluso decimo con un secondo e mezzo soltanto di vantaggio sul tenace Luca scassa, in sella a una Ducati privata. A conferma delle giornata no per le bicilindriche bolognesi è arrivato il ritiro di Smrz al quarto giro, che ha replicato il ritiro in Gara 1 al primo giro.

GARA 1

Salt Lake City (STATI UNITI) 31 maggio 2010GARA 1 Ha vinto Max Biaggi, in sella all’ Aprilia. L'italiano ha preceduto di otto secondi al traguardo il rivale in campionato Leo Haslam, con la Suzuki. Ha concluso terzo il giapponese Noriuki Haga con la Ducati Xerox ufficiale. È stata una gara che ha avuto un grande protagonista nel bene e nel male: Carlos Checa. Lo spagnolo, autore della pole, subito al via ha confermato che su questa pista è difficile stargli davanti. In testa sin dal primo giro, ha condotto la gara con un piccolo ma sufficiente margine di vantaggio su Biaggi fino a tre giri dal termine, quando una rottura lo ha costretto ad un mesto ritiro. È stato suo anche il giro più veloce in gara con 1'48"045, che demolisce il precedente record di Spies di oltre sette decimi. Biaggi si è così trovato servita su un piatto d'argento la vittoria. Gli va dato atto di aver lottato sempre al massimo, come testimoniano anche i suoi tempi sul giro più volte sul passo di 1'48", alla pari di Checa. Haslam ha parato per ora il colpo, agguantando con determinazione (strepitoso il suo doppio sorpasso ai danni di Camier e Haga in un colpo solo) il secondo gradino del podio. Nella classifica mondiale ha perso solo 5 punti su Biaggi e quindi mantiene la testa del campionato con un vantaggio di 10 punti. Ha fatto una buona prova Camier con l'altra Aprilia. Guida veloce e irruente, ma commette ancora troppi errori quando è sotto pressione. Nel complesso è stata una gara senza storia, salvo il colpo di scena del ritiro di Checa. Alcuni dei possibili protagonisti sono mancati sin da subito. Jacub Smrz ha rotto subito ed è rimasto fuori già nel corso del primo giro. Rea è caduto nella stessa curva dove era scivolato ieri in prova. È risalito in sella, nonostante le numerose ammaccature fra ieri e oggi, è ripartito con caparbietà e ha concluso quattordicesimo. Senza storia la gara di Fabrizio: è scivolato al secondo giro e ha chiuso la prova nella polvere. Le uniche note positive per la Ducati sono state il terzo posto di Haga (ritrovato?) e la strepitosa rimonta di Byrne. L’inglese, nelle scaramucce del primo giro, è finito dietro e al secondo passaggio è transitato sul traguardo diciannovesimo, in ultima posizione. Da quel momento ha cominciato una rimonta eccezionale, tutta sul passo dell' 1'48", tanto che negli ultimi giri era il più veloce in pista. È risalito sino al sesto posto finale e con un altro giro si sarebbe "bevuto" anche Corser. Bella prova di Luca Scassa, settimo al traguardo. Giornata opaca per la BMW. Corser è arrivato sesto, ma non è mai parso in grado di tenere un passo da primissimi posti. Ha guidato pulito e veloce come sa fare lui, ma senza sprazzi di determinazione. Pollice verso per la Yamaha: né Toseland, né Crutchlow sono mai sembrati in grado di battersela per niente più che un onorevole piazzamento. Crutchlow ha dovuto allargare sulla terra per evitare Rea, cadutogli davanti. Ha perso secondi e posizioni, ma da lì il suo recupero è stato praticamente nullo, tutto il contrario di Byrne. La gara ha messo in evidenza la grande superiorità della Aprilia in velocità. Biaggi, in fondo al rettilineo del traguardo era sempre abbondantemente sopra i 300 e guadagnava su Checa non meno di 11-13 km/h orari a giro. Sul tratto cronometrato che va dal traguardo al punto di rilevamento della velocità massima, era mediamente più veloce oltre di due decimi rispetto a Checa su sei secondi e mezzo totali, un abisso. Molto veloci anche le Yamaha, ma le gare non si vincono solo in rettilineo.

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