Gara2
Donington (REGNO UNITO) 28 giugno 2009 – GARA 2 Netta vittoria di
Ben Spies, in sella alla Yamaha ufficiale, che domina gara 2 dal primo
all'ultimo giro. La gara è stata contrassegnata dalla rovinosa caduta di
Haga, letteralmente sbalzato in aria al quarto giro da un violento high
side causato da una perdita improvvisa di aderenza. La Ducati ufficiale
del giapponese si è imbizzarrita e lo ha scaraventato a terra. Il pilota
giapponese è stato immediatamente trasportato all'ospedale di Nottingham,dove
gli è stata riscontrata frattura disassata di una vertebra, per fortuna
senza conseguenze sul midollo spianale. Nitronori, col tipico stile dei
piloti giapponesi ha voluto rialzarsi ed uscire di pista con le sue gambe
e con fare eroico ha rifiutato tutti i soccorsi, che in realtà avrebbero
dovuto essergli imposti come prevede la prassi. Haga era il leader del
campionato, ma la frattura richiederà tempo per risaldarsi ed il giapponese
dovrà stare lontano dalle corse per un bel po’ di tempo o forse per sempre,
come pare gli abbiano consigliato i medici, giacché ha 35 anni e tornare
in sella dopo aver riportato una frattura simile è poco consigliabile.
Le ragioni della caduta di Haga potrebbero essere attribuite ad un problema
tecnico della moto, ma in merito, alla Ducati, tutto tace. Adesso la classifica
iridata propende decisamente a favore di Ben Spies, ma potrebbe farsi sotto
anche Michel Fabrizio (Ducati) che non è messo male con i punti. Più che
altro il fatto che Haga debba restare lontano dal campionato per un po’,
se non addirittura per sempre, comporta l’obbligo per la Ducati di sostituirlo.
Il regolamento del Mondiale Superbike, infatti, prevede che un pilota possa
saltare una sola gara, ma, se deve saltarne più di una, la scuderia è obbligata
a sostituirlo. Il secondo posto, con sei secondi di distacco dal vincitore,
è andato all'inglese Leon Haslam su Honda, che batte in volata
il connazionale Shane Byrne con la Ducati Sterilgarda. È stato un duello
teso e durato quasi tutta la gara, a cui ha partecipato anche Michel Fabrizio,
quarto al traguardo. Con la doppietta di Donington Spies ritorna prepotentemente
in gara per il Mondiale. Il suo distacco di Haga si è infatti ridotto a
soli 14 punti e questo, considerata anche la caduta del giapponese, può
aprirgli la strada del Mondiale, visto che al momento nessuno sembra in
grado di fermarlo se tutto fila per il verso giusto. È stata una gara
condizionata
dalle molte cadute che hanno decimato le prime posizioni. Ha cominciato
la serie Nakano, volato al secondo giro mentre occupava la terza posizione,
seguito subito dopo da Rea, scivolato all’ultima curva prima del traguardo.
L’inglesino è rimasto tenacemente ed acrobaticamente attaccato al
manubrio fino a rialzarsi insieme con la moto e riprendere la gara per
terminare in quindicesima posizione. Poi è toccato a Biaggi al quarto giro,
caduto al tornantino quando era al secondo posto dietro a Spies. Rialzatosi
Max ha fatto un bel pasticcio ha aperto tutto il gas per ripartire e ha
centrato in pieno un altro pilota che arrivava in uscita di curva, procurandosi
una microfrattura al piede e beccandosi duemila dollari di multa dai commissari
di gara. Checa è volato al settimo giro, dopo essere salito fino alla quinta
posizione. Buona prova di Tom Sykes con l’altra Yamaha, quarto a otto
secondi dal vincitore. Punti preziosi per la BMW arrivata nona con Xaus.
Subito fuori anche Smrz al terzo giro quando era in recupero dalla nona
posizione. Non è, invece, partito, John Hopkins, perché ancora troppo dolorante:
ai paddock si vedeva che non riusciva nemmeno a camminare.
Gara1
Donington (REGNO UNITO) 28 giugno 2009 – GARA 1 Nona vittoria
stagionale
per l’americano Ben Spies in sella alla Yamaha R1 ufficiale, che precede
sul traguardo di sette secondi Max Biaggi, con l’Aprilia RSV4. Terza posizione
per il giapponese Haga sulla Ducati ufficiale. La prima delle due gare
della giornata è stata a senso unico, una gara senza storia, dominata dal
texano. Partito dalla pole ed in testa sin dalla prima curva, Ben Spies
ha subito imposto il suo ritmo elevatissimo seguito dal solo Biaggi, l’unico
in grado di tenergli il passo. Il romano per tutta la gara è rimasto incollato
all’americano, a non più di un secondo di distacco. Ma non è mai sembrato
in grado di impensierirlo. Solo alla ventesima tornata Biaggi ha provato
ad attaccarlo riducendo il distacco a soli tre decimi, ma la pronta risposta
di Spies ha vanificato ogni ulteriore tentativo di sorpasso. Colpo di scena
all’ultimo giro, a due curve dal termine. L'Aprilia arranca, sembra sia
finita la benzia, Biaggi la scuote di qua e di là nel tentativo di farle
pescare le ultime gocce e la moto riparte consentendogli di arrivare comunque
secondo. In realtà non è stato un problema di benzina, ma sembra una momentanea
defaillance della pompa benzina o il del classico fenomeno vapour lock
che può aver bloccato per un momento l’afflusso di carburante. Terzo posto
per Haga che conserva la ladership del campionato con 308 punti, ma perde
su Spies altri nove punti. Dietro bella lotta fra Haslam, Byrne e
Nakano, risoltasi a sei giri dal termine in favore del primo, giunto quarto
al traguardo. Buon sesto posto per Nakano e un altra soddisfazione per
l’Aprilia. Prima delle Honda quella giovane inglese Rea, settimo a 22
secondi. Buon rientro del dolorante Hopkins, ottavo dopo una cruente lotta
con un gruppetto di sei piloti fra i quali Fabrizio, fuori dalla lotta
fra i primi sin da subito, per dei problemi tecnici. Un punto per la BMW
di Xaus, mentre Corser è caduto.