In gamma Royal Enfield difettava giusto nella fascia delle off, con la sola Himalayan a tenere alto il nome dell'azienda indiana. Ma adesso la famiglia delle "400" si allarga con l'arrivo della Scram 411, una on-off dal design classico, dal fisico svelto e dall'aspetto solido, in piena tradizione Royal Enfield.
La somiglianza con la Himalayan è forte, ma il taglio è più... urbano: le grafiche sono più fresche, c'è il faro tondo, la strumentazione a singolo elemento come sulla Meteor (per metà analogica e l'altra metà digitale per le informazioni di viaggio), il serbatoio gobbuto da 15 litri (riserva di 5 litri) ben sagomato sui lati per ospitare le ginocchia del pilota e caratterizzato da due cover che simulano delle moderne tabelle portanumero (ma che potrebbero tornare utili anche come "paracolpi" in caso di scivolata).
La sella a "due piani" (un pezzo unico e non sdoppiato come sulla Himalayan) che corre lungo la parte retrotreno della moto fino al faretto posteriore, anch'esso alogeno come quello anteriore. Curati i fianchetti sotto la sella con due "graffi" che le donano quel non so che di Anni 70/primi Anni 80, proprio come gli abbinamenti cromatici (sette) su cui Royal Enfield investe - bene - molto tempo. Il tutto per un peso a secco di 185 kg (circa 5 kg in meno della sorella Himalayan).
La base tecnica e meccanica sono prese in prestito dalla Himalayan, con lo stesso motore raffreddato ad aria da 411 cc, capace di 24,3 CV a 6.500 giri/min e 32 Nm a 4.250 giri/min, abbinato a una frizione multidisco in bagno d'olio e un cambio a cinque rapporti. Insomma, si può ipotizzare che la Scram 411 abbia lo stesso carattere tranquillo della Himalayan, ma con un pizzico di brio in più grazie al peso inferiore.
Anche la ciclistica non cambia di un bullone. Tutto ruota intorno al telaio monotrave con culla inferiore in tubi di acciaio, che fa il paio con una forcella a steli tradizionali da 41 mm (escursione di 190 mm) e a un monoammortizzatore regolabile nel precarico molla (escursione 180 mm). La sella si pone a 795 mm da terra, un'altezza "buona" un po' per tutti. Le ruote hanno misure più stradali, con cerchi da 19" e 17" che calzano pneumatici scolpiti da 100/90 all'anteriore e 120/90 al posteriore. L'impianto frenante, invece, vede all'anteriore un disco da 300 mm con pinza a doppio pistoncino e un disco al posteriore da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.