In Gara1 Max Anstie (Monster Energy Kawasaki DRT) domina senza mezzi termini: 24” rifilati a Pauls Jonass (Red Bull KTM) e 35 a Petar Petrov (Monster Energy Kawasaki). Solamente 12° Valentin Guillod (Yamaha Standing Construct), che perde punti importanti nei confronti di Tim Gajser (Honda Gariboldi, 5°).
In Gara2 Anstie conquista ancora l’holeshot davanti a Jonass, Seewer e Petrov; Gajser è nelle retrovie, la moto di Tixier non si riaccende dopo una caduta. Petrov, nel corso del primo giro, riesce a liberarsi di Seewer e Jonass, andando ad attaccare addirittura Anstie, ma l’inglese non ci sta e risponde con una super whip, prendendosi anche una decina di metri di vantaggio. Jonass, con la consapevolezza di poter conquistare la tabella rossa alla fine di questo GP, si riprende la posizione su Petrov. Nel frattempo un incidente tra van Donnick e Guillod mette fuori dai giochi lo svizzero a causa della rottura di un radiatore. Infuriato, il numero 92 del Team Yamaha Standing Construct rientra ai box demoralizzato (è uno dei candidati al titolo iridato). A 1/3 di manche Bogers finisce a terra mentre si trova in quarta posizione. Sale virtualmente sul podio di manche Lieber, che sorpassa Petrov. Intanto si fa consistente la rimonta di Gajser: a metà gara è 8°. A 2’ dalla fine del tempo regolamentare Seewer si stende e perde la posizione a favore di Pootjes. Un giro dopo il pilota Suzuki rimbalza male su un dosso e sbatte di nuovo la faccia a terra. Come se niente fosse, rialza la moto e riparte. Lommel continua a fare “vittime”: nel corso dell’ultimo giro cade anche Lieber, ma riesce a ripartire senza perdere posizioni.
Max Anstie vince il GP del Belgio senza grandi difficoltà (50” rifilati al 2° in 2 manche), ma Pauls Jonass conquista la tabella rossa grazie a due ottimi secondi posti e alle deludenti prestazioni di Tim Gajser e Valentin Guillod.