Il DM 214/2017 traccia le linee guida della revisione, che comprende esami strumentali e visivi. I primi non lasciano spazio all’interpretazione; quelli visivi, invece, sono di pertinenza dell’ispettore, persona di esperienza e adeguatamente preparata.
Ecco quali sono i controlli minimi raccomandati; a questi aggiungiamo qualche nota per superarli senza problemi:
1) Identificazione del veicolo con controllo visivo. Verificare che la targa sia originale, pulita, con caratteri leggibili e controllare il numero di telaio; in genere l’ispettore sa dove cercarlo, eventualmente indicate dove è stampigliato.
2) Impianto frenante, con controllo strumentale e visivo. Non è una prova severa per gli impianti di oggi ma occorre controllare lo stato dei dischi, delle pastiglie, dei tubi, della pompa e dei comandi, poiché oltre a eseguire la misura strumentale l’ispettore verifica lo stato dell’impianto e lo sforzo da applicare sui comandi. L’esito dell’esame esprime il rapporto tra la sommatoria delle forze frenanti di tutte le ruote alla soglia di slittamento e il peso a vuoto del veicolo, espresso in percentuale; il valore dipende dalla categoria del mezzo e dall’anno di immatricolazione.
3) Sterzo, controllo visivo. Verificare che non ci siano giochi o malfunzionamento dei cuscinetti e che il manubrio sia ben saldo.
4) Visibilità, controllo visivo. Riguarda le moto con il parabrezza: viene verificata la trasparenza, non deve essere opaco né graffiato in modo eccessivo oppure riparato con il nastro adesivo (succede). Controllare anche la visibilità offerta dagli specchietti retrovisori. 5) Impianto elettrico e parti del circuito, controllo strumentale (luci) e visivo. Anche questo non crea problemi con le fanaleria di serie; ricordiamo che non è ammesso sostituire i gruppi ottici con altri non conformi, e nemmeno montare una lampadina non adatta al gruppo ottico originale (oggi è di moda montare quelle a LED). Inoltre, non ci possono essere accessori non previsti per quella moto, come a esempio i faretti supplementari, a meno che non siano optional ufficiali.
6) Assi, ruote, pneumatici, sospensioni, controllo visivo. Oltre, ovviamente, la funzionalità delle citate parti meccaniche gli pneumatici, oltre a rispettare le misure e gli indici di carico e velocità, devono avere almeno 1 mm di battistrada. Non consigliamo di arrivare fino a questo limite, per sicurezza è bene cambiarli prima. Per quanto riguarda le sospensioni l’esame non si supera se, ovviamente, ci sono perdite di olio o se l’idraulica risulta completamente sfrenata. In ogni caso vale quanto detto per le coperture: per la propria sicurezza è bene farle controllare da un’officina, anche se la funzionalità sembra buona.
7) Telaio ed elementi fissati al telaio, controllo visivo. Se si manomette il telaio si parla di modifiche strutturali, dalle quali è difficile tornare indietro e per le quali sono richieste la “visita e la prova” (cioè un collaudo). Quindi qualsiasi intervento comporta il ritiro della carta di circolazione. L’ispettore verificherà anche se ci sono delle parti strutturali danneggiate, a esempio dalla ruggine, e che tutti i componenti, come la sella, il serbatoio, siano fissati saldamente.
8) Altre dotazioni, controllo visivo. Questa voce riguarda, in particolare, i veicoli speciali; in ogni caso se sulla nostra moto sono installati accessori particolari verificare che siano montati saldamente e che non siano pericolosi (esempio sporgenti).
9) Effetti nocivi, esame strumentale e visivo. Per valutare la qualità dei gas di scarico si usa una sonda, con relativo analizzatore. È la prova più difficile da superare, in particolare per le moto con tanti anni e con un elevato accumulo di chilometri. Il risultato è influenzato dalla carburazione, e dall’eventuale olio e liquido di raffreddamento che potrebbero finire nella camera di scoppio. La procedura e i limiti variano a seconda dell’età della moto, la prova più selettiva è quella relativa alle non catalizzate, indicativamente immatricolate prima dell’anno 2000. L’esame visivo consiste nella verifica dell’integrità fisica dell’impianto di scarico.
10) Scarichi aftermarket, esame visivo, eventualmente strumentale. Per quanto riguarda i terminali aftermarket siamo in regola se installiamo un modello omologato, e in questo caso c’è un documento che attesta che lo è, e deve essere indicata proprio quella moto. Ovviamente non deve essere manomesso, e siccome per legge è costruito in modo da non rendere possibile la rimozione del dB-killer senza danneggiarlo, un eventuale guasto è facilmente riconoscibile dall’ispettore. Non ci si deve preoccupare se il suono è anche ben più forte di quello di serie, se è omologato e integro rientra nei limiti. L’esame fonometrico non è obbligatorio ma a discrezione dell’ispettore.