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Quali sono le migliori barre paramotore per BMW R 1250 GS?

Oltre che un elemento estetico, le barre paramotore devono prima di tutto essere funzionali, quindi proteggere il motore in caso di caduta, anche su asfalto. Ne abbiamo messi a confronto sei modelli (BMW, GIVI, Isotta, Puig, SW-Motech e Touratech), per scoprire qual è il miglior per la R 1250 GS

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Comparativa barre paramotore per BMW R 1250 GS

Se è vero che le barre paramotore sono un elemento estetico, devono però prima di tutto essere funzionali, quindi proteggere il motore in caso di caduta anche su asfalto. Non c’è dubbio che la BMW R 1250 GS sia la moto più indicata per fare un test di questo tipo, visto che i suoi due grossi cilindri orizzontali sono decisamente esposti all’impatto.

Abbiamo preso in esame 6 barre paracilindri (BMW vs GIVI, Isotta, Puig, SW-Motech e Touratech), le abbiamo analizzate, pesate, misurate; abbiamo valutato come sono fatte, la facilità e il tempo di montaggio. Ma, alla fine, quello che ci interessava di più era verificare quali dispositivi paramotore proteggono meglio la nostra moto in caso di caduta.

Come effettuare un test del genere? Prendere una BMW R 1250 GS da 20.000 euro e scaraventarla a terra, col rischio di danni ingenti, ci sembrava inopportuno e irrispettoso. Abbiamo trovato una soluzione grazie alla preziosa disponibilità di System Bike di Rozzano (MI), azienda specializzata nella compravendita di moto incidentate e pezzi di ricambio. Ci ha messo a disposizione una GS 1250 che aveva subito danni ingenti all’avantreno e sul lato sinistro, mente il lato destro era in buone condizioni. Abbiamo controllato che il telaio non avesse subito danni, soprattutto nei punti di attacco dove saremmo andati a fissare le barre, ed in effetti era tutto a posto. Quindi abbiamo usato questa moto per verificare la protezione che le barre paramotore sanno offrire nella più classica delle cadute da fermo: moto in equilibrio, e poi giù a peso morto sul lato destro.

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Comparativa barre paramotore per BMW R 1250 GS

La pagella

Ecco come abbiamo ricavato i voti per ognuna delle 4 voci.

Protezione: è la voce, in coerenza con la destinazione d’uso delle barre, a cui abbiamo deciso di attribuire maggiore importanza, da sola pesa per il 50% sul voto finale, valendo quindi come le altre tre messe insieme. Dopo l’impatto abbiamo valutato, per prima cosa, se il motore venisse realmente protetto o se tocca l’asfalto, e con quali danni. Come hanno lavorato le barre paramotore? Sono pronte a subire un nuovo impatto o vanno subito sistemate o, addirittura, sostituite?

Tempo di montaggio/smontaggio: valuta il tempo rilevato per installare e rimuovere entrambe le barre, esattamente come faremmo nel nostro garage. Si parte con tutte le viti, i dadi e gli attrezzi necessari, disposti sotto la moto, poi si fa partire il cronometro.

Facilità di montaggio/smontaggio: vuole analizzare prevalentemente se è un’operazione che può svolgere chiunque nel proprio garage, o se è meglio rivolgersi a un’officina. Perché non si parla solo di abilità meccanica (o di disponibilità di attrezzi): quando si vanno a toccare le viti telaio/motore, si può alterare la sicurezza di guida.

Qualità e finiture: si dà un voto a come sono realizzati e rifiniti questi prodotti, ai materiali, alla verniciatura e alla ferramenta in dotazione.

Qui sotto trovate il video test della nostra prova, con tutti i punteggi ricevuti dalle varie barre paramotore. Trovate tutti i dettagli relativi alla prova, compresa la classifica finale, su Motociclismo di febbraio 2020, in edicola in questi giorni.

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