Pochi mesi dopo l'X-Max 300 (
qui il nostro test), un successo da 4.000 immatricolazioni in due mesi, Yamaha rilancia con il 400. È uno scooterone che non disdegna gli spostamenti a medio raggio, anche in due. È sufficientemente potente da poter percorrere lunghi tratti alla massima velocità consentita, senza affaticare il motore, visto che può raggiungere i 150 km/h, secondo quanto dichiara la Casa. Il telaio, lo stesso del 300, ma rinforzato e irrigidito, trasmette grande sicurezza, in particolare nei curvoni ad alta velocità. La protezione aerodinamica è molto buona, solo il casco viene investito in parte dall'aria (ma volendo c'è il plexiglas maggiorato).
La stabilità non è stata ottenuta a scapito dell'agilità: sul misto stretto e in città l'X-Max 400 ha dimostrato di non soffrire curve e controcurve e neppure nel traffico, complice l'eccellente frizione già vista sul 300. I freni, con il doppio disco anteriore, sono potenti e modulabili, un po' meno da neofiti di quelli del 300. Molto buona la sospensione anteriore. Quella posteriore, regolabile, è buona sullo sconnesso delle statali, vedremo nei peggiori tratti di pavé come si comporta. Anche la chiave elettronica - che sul 300 Ci era sembrata poco intuitiva - richiede solo un minimo di assuefazione.
In manovra si sente un po' il peso. In realtà la sensazione di "fatica" èaccentuata dal fatto che la sella larga non permette di toccare per terra con tutto il piede (e chi scrive è alto 180 cm...). Per fortuna il freno di stazionamento qui c'è, a differenza che sul 300. Confermato invece il vano sottosella talmente enorme da aver reso necessario un divisorio per evitare che i piccoli oggetti vadano in giro.