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30 December 2008

Prova: XJ6, la naked entry level della Yamaha, è facile e divertente in città. Non delude sui tornanti

XJ6, la nuova naked della Yamaha, è disponibile nei concessionari al prezzo di 6.390 euro. Pensata per offrire la massima qualità con un costo contenuto, ha telaio e forcellone in acciaio, anziché in alluminio. Si è dimostrata predisposta per l’utilizzo urbano, dove spicca la sua agilità, e piacevole sui tornanti, in cui privilegia la guida sportiva, per la taratura rigida delle sospensioni.

Caratteristiche




CARATTERISTICHE
Yamaha ha messo in vendita, nei primi di dicembre 2008, la sua nuova naked di categoria entry level XJ6, ad un prezzo di 6.390 euro. La linea della moto appare moderna e aggressiva. Il faro anteriore riprende il family feeling con le altre nude di Iwata della serie FZ, ma la XJ6 affianca e non sostituisce la FZ6 S2. Per contenere il prezzo, la Casa dei tre diapason ha fatto economia su alcuni componenti: telaio e forcellone in acciaio anziché in alluminio, pinze freno flottanti a due pistoncini anziché quattro, forcella non regolabile.

Come va in città




COME VA IN CITTÀ
Abbiamo provato la Yamaha XJ6 nel traffico di Milano e di Genova, dove si è rivelata compatta, facile e con un’estetica in grado di attrarre l’attenzione. Il tutto la rende una moto fatta apposta per la città. Ulteriori note positive, per l’utilizzo urbano, si traggono dall’agilità della XJ6, dall’abbondante angolo di sterzo e dall’altezza della seduta tale da consentire ai piloti di tutte le taglie di appoggiare bene i piedi a terra. La sella bassa, ampia e ben sagomata ha un’imbottitura solida, che non affatica il fondoschiena anche dopo molti chilometri. La distanza del manubrio è regolabile, si apprezza una perfetta triangolatura con la sella e le pedane ed il serbatoio si strige bene tra le gambe.

Come va sui tornanti




COME VA SUI TORNANTI
Lasciato il centro di Genova per dirigersi nell’entroterra dei colli che sovrastano il capoluogo ligure, la XJ6 non delude. Affronta bene le curve. Mantiene una buona maneggevolezza, anche se nei rapidi cambi di direzione si avverte una lieve sensazione di pesantezza all’anteriore. Per contro, il feeling con l’avantreno è immediato e dà sicurezza in piega.

Il motore non esalta i più esperti, ma è sempre gestibile e non mette in difficoltà nemmeno i principianti. Il motore accetta la piena apertura del gas sin dai bassi regimi, dove, però, non è particolarmente brillante. Si riprende ai medi regimi, in cui ritrova un po’ di brio. Agli alti regimi la lancetta si ferma sui 12.500 giri, ma si avverte una flessione nella spinta già ai 10.000 giri. Si apprezza la totale assenza delle vibrazioni.

Il freno anteriore ha un buon mordente e la leva ha una corsa piuttosto ridotta, ma non toglie nulla alla modulabilità. Meno incisivo, ma comunque adeguato, il posteriore, che arriva al bloccaggio solo se premuto con molta forza.

Le sospensioni sono migliorabili: il carico delle molle (soprattutto quella del monoammortizzatore) ci è parso troppo elevato, mentre la frenatura idraulica in estensione è piuttosto scarsa. In compenso questo tipo di setting, se non privilegia il comfort urbano, si adatta meglio ai tornanti e lascia trapelare una predisposizione della moto alla guida sportiva.
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