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“Classiche” a confronto sulle Alpi: Ducati, Kawasaki, Mash, Triumph

Qual è la moto più giusta per attraversare le Alpi? Ce lo dice la comparativa turistica più estrema: 6 tappe, dal Ligure all'Adriatico, 24 modelli da 125 a 1.690 cc. La tratta 4, con moto retrò: Ducati Scrambler Urban Enduro, Kawasaki W800, Mash 400 Von Dutch e Triumph Scrambler
1/28 Mega comparativa turistica: la 24 Ore delle Alpi. Tappa 4: Alpi Retiche Orientali: Dalmine (BG) - Canazei (TN). Le moto coinvolte sono: Ducati Scrambler 800 Urban Enduro, Kawasaki W800, Mash 400 Von Dutch e Triumph Scrambler. Qui ci troviamo al cospetto di una splendida alba col gruppo del Sella in rosso

Sui passi con le “old style”

Eccoci alla quarta puntata del riepilogo della 24 Ore delle Alpi, la nostra mega comparativa turistica fatta per stabilire quale sia la moto più adatta a guidare per 24 ore filate sui passi, con la minore fatica possibile e – ovvio – col maggiore divertimento. Nell’articolo sulla prima tappa abbiamo spiegato nel dettaglio lo spirito della prova, illustrando i criteri di valutazione e le modalità del test: cliccate qui per tornarci sopra, mentre in fondo all’articolo trovate i link per sapere quali moto si sono aggiudicate le tappe di cui abbiamo già parlato.
La quarta tappa della nostra traversata è stata un po’ particolare. Tanto per cominciare le bizze della SR400 durante la Tappa 3 ci avevano fatto praticamente perdere una tappa, così con la quarta non siamo arrivati a Trieste come previsto nei programmi iniziali. Poco male: "Più 24 Ore facciamo e meglio è", ci dicevamo. Questa volta il tema è stato quello delle moto classiche, perché eravamo reduci dalla comparativa Vintage sul Lago di Garda e ci eravamo detti: “Ma quanto devono essere belle queste moto, se usate alla 24 Ore delle Alpi?”. Detto, fatto, abbiamo scelto la Ducati Scrambler 800 Urban Enduro, la Kawasaki W800, la Mash 400 Von Dutch e la Triumph Scrambler 900.

Discesa dal Dordona

Quarta tratta, Alpi Retiche Orientali: Dalmine (BG) - Canazei (TN)

L'itinerario della tratta 4 della 24 Ore delle Alpi

La tratta è stata percorsa a luglio 20015, ovviamente con moto aggiornate al periodo della prova (alcune erano novità, altre da tempo nei listini delle Case), il che significa che alcuni modelli sono stati nel frattempo sostituiti con nuove versioni. Ecco il riassunto delle singole prove, con i voti e un succinto giudizio. I voti sono dati dalla media delle valutazioni (da 1 a 10) assegnate dai quattro tester.
Abbiamo diviso il piacere di guida tra motore e ciclistica ma non va inteso in termini prestazionali, bensì nel piacere che provavamo a guidare anche dopo parecchie ore. Il carico bagagli è importante perché in queste 24 Ore abbiamo con noi l'abbigliamento pesante per la notte, l'antipioggia, la tenda e il sacco a pelo, per cui valutiamo sia come si bagaglia la moto di serie, sia gli eventuali accessori. Anche le voci “pregio” e “difetto” vanno intese certamente in prettamente tecnico, ma non solo: conta anche il feeling complessivo nella prova, certi dettagli “romantici”, elementi magari poco significativi in certe situazioni (la città, ad esempio) ma che diventano fondamentali in una 24 ore sui passi.

Ducati Scrambler 800 Urban Enduro

Ducati Scrambler 800 Urban Enduro
  • Piacere di guida, motore 8
  • Piacere di guida, ciclistica 9,5
  • Comfort 8
  • Trasporto bagagli 6,8
  • Pregio: guida eccezionale
  • Difetto: comando del gas
  • Consumo 8,3 (21,1 km/l)
Motocicletta eccezionale, divertente ovunque, persino sullo sterrato scassato. E in autostrada si sopravvive alla grande. Peccato che, per lo meno all'epoca, avesse un comando del gas troppo sensibile. Per gli amanti di un certo tipo di fuoristrada, oggi nella Land of Joy della Scrambler è arrivata la versione offroad Desert Sled, che tra l’altro presenta proprio un comando del gas più dolce e progressivo.

Kawasaki W800

Kawasaki W800
  • Piacere di guida, motore 9
  • Piacere di guida, ciclistica 8,3
  • Comfort 7,8
  • Trasporto bagagli 6,8
  • Pregio: piacevolissima
  • Difetto: niente ABS
  • Consumo 8,5 (22,3 km/l)
Una delle moto meno comprese del mercato (ed è appena uscita di scena, qui si parla della Final Edition), ma se la guidi ti innamori. Motore e ciclistica piacevolissimi, la regina della souplesse. Regolarissima sotto, curva da sola. Basta non tirare...

Mash 400 Von Dutch

Mash 400 Von Dutch
  • Piacere di guida, motore 6
  • Piacere di guida, ciclistica 5,8
  • Comfort 5,8
  • Trasporto bagagli 5,5
  • Pregio: il motore pulsa
  • Difetto: finiture, frenata
  • Consumo 9,3 (27,4 km/l)
Moto cinese che si ispira alle vecchie inglesi, rimaneggiata da francesi e italiani (qui la prova degli ultimi modelli presentati a Eicma). Molto piacevole, il suo motore pulsante sembra più old style di quello della SR400, ma è rifinita peggio. Ottimi i consumi.

Triumph Scrambler 900

Triumph Scrambler 900
  • Piacere di guida, motore 7,3
  • Piacere di guida, ciclistica 6
  • Comfort 7
  • Trasporto bagagli 6
  • Pregio: grande fascino
  • Difetto: postura
  • Consumo 8 (20,7 km/l)
La rinata Triumph è riuscita a creare una moto che sembra veramente una Bonneville anni 60, ma con l'efficienza di una moto moderna. Però manubrio e scarico da scrambler rovinano la postura. Oggi la Scrambler della nostra prova, quella col motore raffreddato ad aria, è ancora in listino ma è stata affiancata dalla Street Scrambler, versione off road classica della nuova piattaforma col motore 900 cc raffreddato a liquido (lo stesso che spinge le Bonneville T100, la café racer Street Cup, la basica Street Twin).

Classifica tappa in base al voto medio: vince Ducati

Ducati Scrambler 800 Urban Enduro
  1. Ducati Scrambler 800 Urban En. 8,26
  2. Kawasaki W800 8,17
  3. Triumph Scrambler 900 6,75
  4. Mash 400 Von Dutch 6,05

Un po' di noia, ma poi…
Considerando imprescindibile salire sull'austriaco Tiefenbachferner, la strada asfaltata più alta delle Alpi (2.829 m), siamo stati costretti a percorrere una lunga serie di fondovalle svizzeri e austriaci a nord del Passo Bernina, per cui in questa tappa abbiamo vissuto un po' di momenti noiosi. Tuttavia come qualità dei passi non c'è da discutere visto che, oltre al gigante austriaco, al Bernina e ai primi valichi dolomitici, c'era la chicca del Dordona, uno sterrato molto lungo, pieno di sassi e canalette, che sfiora i 2.100 m di quota, tra le valli bergamasche e la Valtellina. È qui che la Ducati Scrambler si è rivelata non solo una moto da aperitivo, cavandosela alla grande anche in sterrato. Sul Dordona (di notte e sotto i fulmini!) abbiamo anche dovuto effettuare una riparazione volante al comando del gas della Mash. La sorpresa della prova? La Kawasaki W800: è un mondo a sé, con doti di telaio e motore nascoste ai più.
Tra le 24 Ore fatte finora, questa è stata l'unica dove le quattro moto siano piaciute a tutti. Non c'era la solita negletta che nessuno voleva guidare, insomma. Tuttavia è grave che ben tre di loro fossero prive di ABS. Per quanto riguarda l'illuminazione notturna, la Ducati fa una gran luce, Kawasaki e Mash se la cavano e la Triumph ne fa poca.

N.B.: la media dei punteggi dei quattro tester è ottenuta moltiplicando per un coefficiente i voti assegnati da ciascun tester che vedete nei paragrafi precedenti. Abbiamo dato coefficiente 4 al piacere di guida (2 voci: motore e ciclistica) e al comfort, 2 alla capacità di carico e 1 al consumo. Il perché di questa scelta è spiegato nel secondo paragrafo.

31° di escursione termica!

salita al Dordona in condizioni prooibitive
Il clima s'è rivelato folle: eravamo a luglio e siamo partiti spossati da una lunghissima ondata di caldo, con 35 gradi all'ombra a Milano. Faceva un caldo terribile fino a San Pellegrino Terme (BG), dopodiché il cielo si copriva di colpo e attaccava a diluviare, con tuoni, fino alla mattina dopo. Il passaggio del Dordona è avvenuto di notte, abbiamo dormito nelle grotte-trincee in cima al valico e la mattina dopo abbiamo iniziato la 24 Ore vera e propria, senza pioggia fino in Austria, ma con freddo e nuvole. L'attacco al Tiefenbachferner è avvenuto con pioggia, nebbia fitta, quattro gradi centigradi: uno shock, visto che il giorno prima sudavamo a 35°. Il finale, in attesa dell'alba sul Passo Sella, ci ha fatto patire il massimo freddo mai sofferto nel corso di queste 24 Ore e non era una questione di temperatura (+4 °C) ma di cattivo equipaggiamento: quando parti con trentacinque gradi all'ombra, non ti viene da prendere molte imbottiture…

Identikit della tratta

Sull'infernale strada del Tiefenbachferner (A, 2.829 m)
  • Km della tratta 547
  • Dalla redazione e ritorno 991
  • Somma totale passi 14.070 m
  • Altezza media passi 2.345 m

Passi e vette attraversati
  • Dordona (I, 2.061 m)
  • Bernina (CH, 2.328 m)
  • Tiefenbachferner (A, 2.829 m)
  • Rombo (A/I, 2.509 m)
  • Giovo (I, 2.099 m)
  • Sella (I, 2.244 m)

Top of the route
  • STRADA lo sterrato del Passo Dordona
  • BORGO Guarda, in Engadina. Bellissimo
  • PANORAMA Tiefenbachferner, atmosfere infernali
Lago Bianco sul Bernina
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