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Quale maxi per un giro sulle Alpi: BMW, H-D, Honda o Yamaha?

Qual è la moto più giusta per attraversare le Alpi? Ce lo dice la comparativa turistica più estrema: 6 tappe, dal Ligure all'Adriatico, 24 modelli da 125 a 1.690 cc. La tratta 5, con le maxi: BMW R 1200 GS Adventure, Harley-Davidson Road King Classic, Honda CTX1300, Yamaha Tracer 900
1/24 Mega comparativa turistica: la 24 Ore delle Alpi. Tappa 5 (Dolomiti: Canazei, TN- Dobbiaco, BZ). Al lago di Misurina, con due delle Tre Cime di Lavaredo. Le protagoniste, da sinistra: BMW R 1200 GS Adventure, Honda CTX1300, Yamaha MT-09 Tracer, Harley-Davidson Road King Classic 1.690

Sui passi con tre maxi e una... quasi

Eccoci alla quinta puntata del riepilogo della 24 Ore delle Alpi, la nostra mega comparativa turistica fatta per stabilire quale sia la moto più adatta a guidare per 24 ore filate sui passi, con la minore fatica possibile e – ovvio – col maggiore divertimento. Nell’articolo sulla prima tappa abbiamo spiegato nel dettaglio lo spirito della prova, illustrando i criteri di valutazione e le modalità del test: cliccate qui per tornarci sopra, mentre in fondo all’articolo trovate i link per sapere quali moto si sono aggiudicate le tappe di cui abbiamo già parlato.
Dopo le medie di vario tipo (naked, crossover, classiche, motard…) e le piccole 125 della tappa 3, questa volta tocca alle maxi. Dopo avere sempre prediletto le moto medie o addirittura piccole, ci siamo detti: “Ma come facciamo a dire che siano i mezzi migliori, se non facciamo almeno una 24 Ore con delle vere maxi?”. Eccoci così partire con la regina delle vendite italiane, ovvero la "GS 1200", come tutti chiamano l'endurona BMW (l’abbiamo usata in versione Adventure, come nella comparativa in Albania), due grosse cruiser (la Honda CTX1300 e la Harley-Davidson 1690 Road King con allestimento Classic) e la Yamaha Tracer, versione riveduta e corretta per il turismo della Yamaha MT-09 (qui la prova con la versione 2017). Che non è una maxi di questa stazza, ma ci stava una moto che facesse da contraltare.

Salita al Valparola

Quinta tratta, Dolomiti: Canazei (TN) - Dobbiaco (BZ)

La 24 Ore delle Alpi: itinerario completo

La tratta è stata percorsa a Ottobre 2015, ovviamente con moto aggiornate al periodo della prova (alcune erano novità, altre da tempo nei listini delle Case), il che significa che alcuni modelli sono stati nel frattempo sostituiti con nuove versioni. Ecco il riassunto delle singole prove, con i voti e un succinto giudizio. I voti sono dati dalla media delle valutazioni (da 1 a 10) assegnate dai quattro tester.
Abbiamo diviso il piacere di guida tra motore e ciclistica ma non va inteso in termini prestazionali, bensì nel piacere che provavamo a guidare anche dopo parecchie ore. Il carico bagagli è importante perché in queste 24 Ore abbiamo con noi l'abbigliamento pesante per la notte, l'antipioggia, la tenda e il sacco a pelo, per cui valutiamo sia come si bagaglia la moto di serie, sia gli eventuali accessori. Anche le voci “pregio” e “difetto” vanno intese certamente in prettamente tecnico, ma non solo: conta anche il feeling complessivo nella prova, certi dettagli “romantici”, elementi magari poco significativi in certe situazioni (la città, ad esempio) ma che diventano fondamentali in una 24 ore sui passi.

BMW R 1200 GS Adventure

BMW R 1200 GS Adventure
  • Piacere di guida, motore 9
  • Piacere di guida, ciclistica 8
  • Comfort 8,3
  • Trasporto bagagli 9,3
  • Pregio: motore, guida
  • Difetto: talvolta impacciata
  • Consumo 7 (17,3 km/l)
Abbiamo voluto provare, in questo contesto, anche la moto più venduta e desiderata d'Italia. Conferma le sue grandissime doti di motore e di guida, la coppia ai bassi, la geometria agile e la posizione di guida eretta fan sì che con queste "vaccone" si possa tenere il ritmo di moto come la Tracer. Ma nelle stradine a tornanti stretti si sente che è grande e grossa. La sella è altissima, ma la postura da fuoristrada (non si sta inseriti dentro la moto, qua ci si sta sopra) fa dominare la strada e ill panorama: è uno dei motivi per cui le maxienduro sono così amate. Dall'alto di quel trono, e con il conforto del motore che spinge fin dai 2.000 giri con un sound coinvolgente, la tentazione è quella di aprire il gas e fare i curvoni a 200 km/orari. Molto protettiva e comoda in autostrada, ma il parabrezza è ok solo per chi non è alto più di 180 cm.
La versione “base” sarebbe stata certamente più a proprio agio sui tornanti rispetto alla Adventure, e chissà come si sarebbe comportata la nuova versione Rallye

Harley-Davidson Road King Classic 1.690

Harley-Davidson Road King Classic 1.690
  • Piacere di guida, motore 7,5
  • Piacere di guida, ciclistica 6
  • Comfort 7,3
  • Trasporto bagagli 6,8
  • Pregio: i curvoni
  • Difetto: i tornanti
  • Consumo 6 (15,2 km/l)
La quintessenza delle cruiser, elegantissima e affascinante. Ci piaceva nei fondovalle con curvoni, per la postura, l’interasse lungo e il motore enorme che spinge come un toro a regimi bassissimi. Il pilota è tutto preso dalle sensazioni fornite dal grosso, carismatico, pulsante e "vivo" V2 da 1.690 cc. Non fa un gran baccano di scarico, si fa sentire piuttosto a livello di aspirazione. Cambiare con il tallone è divertente; le marce sono lunghissime e ci si ritrova a viaggiare in quarta, a regimi tipo 1.800 giri e a domandarsi a cosa servano la quinta e la sesta.
Ma nei tornanti cambia tutto. Più che il peso, a dare fastidio è proprio il motore, che continua a spingere anche a gas chiuso. Il motore va tenuto buono con la frizione, che è dura e va strizzata molto. Dopo un po' di tornanti la mano è indolenzita. La posizione di guida è affaticante nei trasferimenti autostradali, a causa dell’effetto vela che fa allargare le gambe. La versione odierna monta un nuovissimo motore da 1.750 cc chiamato Milwaukee-Eight, ma ha anche tutta una serie di novità ciclistiche (cliccate qui per sapere tutto).

Honda CTX1300

Honda CTX1300
  • Piacere di guida, motore 6,5
  • Piacere di guida, ciclistica 5,5
  • Comfort 9
  • Trasporto bagagli 8,5
  • Pregio: la radio
  • Difetto: ama i rettilinei
  • Consumo 6,5 (16,5 km/l)
La regina della notte: postura comodissima, sella-poltrona, motore che ama la souplesse e Lui, l'adorato impianto radio (si sente meglio fino a 80 km/h). Perfetta per il fondovale o il guidato largo, ma si è rivelata la moto meno amante delle curve tra tutte e sei le tappe delle 24 Ore! Soprattutto con asfalto sporco o bagnato, non è facile “sentire” l’avantreno. La sella è bassa (745 mm), ma pesa 330 kg a secco, ha 1.645 mm di interasse, una postura poco adatta alle curve strette, gommona da 200 posteriore... Non è la ricetta della felicità sui tornantini a gomito. Sopravvivi col busto eretto e quel minimo di velocità che permetta di curvare senza cadere, anche se lei preferirebbe andare dritta.

Yamaha Tracer 900

Yamaha MT-09 Tracer
  • Piacere di guida, motore 8,5
  • Piacere di guida, ciclistica 7,8
  • Comfort 6,8
  • Trasporto bagagli 7,3
  • Pregio: motore
  • Difetto: sella
  • Consumo 7,7 (19,6, km/l)
Quando è uscita avevamo già usato la MT-09 base e ci siamo detti: l'hanno fatta per noi! Ha i pregi della MT-09 senza averne i difetti. Ovviamente protegge meglio della naked, ma le rivali di questa prova lo fanno ancor meglio. Ha un motore favoloso, che gira pulito e regolare fin dai regimi più bassi, con un bel sound e una spinta vigorosa, che sembra non calare mai. Molto bene i consumi. Sullo stretto va in fuga rispetto alle maxi. Se proprio vogliamo trovare un difetto, la sella potrebbe essere più comoda.

Classifica tappa in base al voto medio: vince BMW

Passo Giau (2.236 m): poco dopo questo scatto, la nebbia ha avvolto tutto...
  1. BMW R 1200 GS Adventure 8,45
  2. Yamaha Tracer 900 7,65
  3. Honda CTX1300 7,17
  4. Harley-Davidson 1690 Road King 6,85

Il verdetto è stato quello che ci aspettavamo: moto bellissime, grandiosi motori prodighi di CV e kgm fin dai bassi, tanto comfort, tanti accessori, buona guidabilità generale... Ma, amando anche le stradine strette e sconnesse, restiamo della nostra idea: le maxi non sono le più divertenti. La BMW GS se la cava alla grande dappertutto, come sempre. In certi frangenti è la migliore moto che si possa desiderare, in altri è "solo" una buona moto, ma non la migliore. Invece le due cruiser regalano una grande goduria nell'affrontare i curvoni di fondovalle, specialmente di notte (soprattutto se hai una bella radio con casse stereo come la Honda!) ma, nei tornanti, sono faticose. La Honda per la postura a gambe avanti abbinata a un interasse bello lungo, mentre la Harley ci ha fatto rendere conto di una cosa banalissima ma che non c'è mai venuta in mente: che se tu, entrando nel tornante, chiudi il gas con il motore acceso e la marcia inserita, non è che i pistoni si fermino, continuano a girare a circa 1.000 giri, collegati alla ruota motrice... Sulla maggior parte delle moto non si sente alcun effetto, ma su un V2 da quasi 1.700 cc con pistoni grossi come boccali di birra, la cosa si traduce in un motore che spinge anche quando stai entrando nel tornante. Quindi ti trovi con una moto da 350 kg che va dritta anziché seguire la curva! Nulla di grave, ma abbastanza per dire: in montagna le preferiamo più piccole.

N.B.: la media dei punteggi dei quattro tester è ottenuta moltiplicando per un coefficiente i voti assegnati da ciascun tester che vedete nei paragrafi precedenti. Abbiamo dato coefficiente 4 al piacere di guida (2 voci: motore e ciclistica) e al comfort, 2 alla capacità di carico e 1 al consumo. Il perché di questa scelta è spiegato nel secondo paragrafo.

Le maxi hanno comunque un perché

Passo Valparola, 2.192 metri
È vero che nelle curve strette le maxi sono più impacciate e meno divertenti delle moto più piccole e pensavamo che la nostra resistenza fisica sarebbe stata messa a dura prova, dopo venti ore di fila, ma di fatto non è successo. E di notte fonda, quando il sonno si fa pesante, avere delle moto impegnative aiuta a resistere meglio! Quindi promuoviamo anche le moto grosse a questo tipo di prove, ma continuiamo a sostenere il senso delle piccole-medie non solo come moto da principianti, da persone minute o da chi non naviga nell'oro: ma perché sono divertenti.

Le maximoto hanno tanta coppia ai bassi regimi, possono macinare km ad andature brillanti senza affaticare il motore, sono spaziose anche in due e stabili con i bagagli. Mentre le medie e le piccole sono più divertenti nelle strade tortuose, inoltre sono pratiche e rapide da usare tutti i giorni, quando le maxi sono stressanti da spostare e parcheggiare. Inoltre le medie e le piccole sono meno potenti e questo permette di ascoltare la "musica" dell'intero range di giri, senza raggiungere velocità pericolose; con le maxi, sulla maggior parte delle strade, già a metà regime ci sono troppi CV, passi più tempo a chiudere il gas che ad aprirlo. Non va sottovalutato il gusto di domare la moto anziché esserne intimoriti, di aprire il gas senza patemi.

Identikit della tratta

Passo Manghen (2.047 m) in notturna
  • Km della tratta 451
  • Dalla redazione e ritorno 1.249
  • Somma totale passi 20.976 m
  • Altezza media passi 1.748 m

Passi e vette attraversati
  • Pordoi (I, 2.236 m)
  • Campolongo (I, 1.875 m)
  • Valparola (I, 2.192 m)
  • Falzarego (I, 2.105 m)
  • Giau (I, 2.236 m)
  • Valles (I, 2.032 m)
  • Manghen (I, 2.047 m)
  • Vezzena (I, 1.421 m)
  • Foza (I, 1.110 m)
  • Vajont (I, 755 m)
  • Misurina (I, 1.752 m)
  • Dobbiaco (I, 1.215 m)
Top of the route
  • STRADA Il Passo Manghen di notte, fiabesco
  • BORGO Borgo Valsugana e i suoi portici sul fiume
  • PANORAMA Il Passo Pordoi al mattino
Discesa dal Pordoi sotto lo sguardo vigile di... individui autoctoni
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