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di Luca Nagini
19 December 2018

Triumph Scrambler 1200 2019, il nostro test in off road

Siamo volati in Portogallo per salire in sella alla nuova Triumph Scrambler 1200, sia nella versione XC che XE. Vi raccontiamo come si comportano in fuoristrada e vi diciamo quali sono i pregi e i difetti
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Le nuove Scrambler 1200

Lo scorso ottobre, durante un evento stampa presso l’ExCel di Londra, la Casa di Hinckley ha svelato la nuova Scrambler 1200, declinata nelle versioni XC e XE. La Scrambler 1200 XC è pensata per la strada e per divertirsi anche in off-road, mentre la top di gamma Scrambler 1200 XE sposta maggiormente l’asticella verso il fuoristrada grazie a ciclistica, elettronica e dettagli dedicati. L’idea di base che ha guidato i tecnici Triumph è quella di proporre sul mercato la prima dual-purpose adventure declinata in chiave moderna.

Cliccando qui trovate tutte le caratteristiche delle moto; di seguito, invece, il nostro test delle due versioni in off-road.
1/32 Triumph Scrambler 1200 XE 2019

Le prime impressioni di guida

La Scrambler 1200 è stata una delle sorprese più belle di Eicma: il look intramontabile della Bonneville, adeguatamente rivisto e aggiornato, a servizio di una vera moto da fuoristrada, con motore e ciclistica anabolizzati. La guardi e rimani colpito dalla qualità dei dettagli, delle finiture e, ancor di più, della componentistica. Due le versioni, XC più stradale, XE più off-road, entrambe caratterizzate dal cerchio anteriore da 21". Siamo nella regione dell’Algarve, nel sud del Portogallo, per provare le due sorelle sia in fuoristrada, che su strada. Il primo giorno è dedicato all’off-road. Percorsi veloci con tratti sconnessi e molto fangosi.

Partiamo con la XE, e la mettiamo subito alla prova. Stupisce, non c’è dubbio: si comporta come una fuoristrada pura, senza giri di parole. Prestazioni assolute, paragonabili alle migliori maxienduro col 21 davanti, ma qui è tutto più facile, perché non c’è nulla che ostacola la vista. Due fattori colpiscono immediatamente: la qualità delle sospensioni e il motore. Ci sono 250 mm di corsa utile sia davanti che dietro, e già questo dato fa capire il livello della moto: non esiste nessuna bicilindrica sul mercato che si spinge così avanti, al massimo si fermano 10 mm sotto. Taratura e scorrevolezza da riferimento, si galleggia su un cuscino d’aria che filtra tutte le asperità sotto le nostre ruote, e la stabilità della ciclistica fa il resto: si ha la sensazione di guidare un mezzo imponente, ma inarrestabile. Se dalla massiccia forcella (Showa da 47 mm di diametro), ci si poteva attendere un comportamento del genere, ancor più sorprendente è il lavoro dei due ammortizzatori Ohlins posteriori, che lavorano infulcrati praticamente sul perno ruota posteriore, secondo uno schema “vecchio stile”, che dovrebbe fare a pugni con la performance. Invece il lungo lavoro di affinamento svolto insieme ai tecnici Ohlins ha portato ad avere una progressione esemplare, degna dei migliori schemi di leveraggio posteriore.
1/15 Triumph Scrambler 1200 XC 2019
L’altro punto di forza di questa moto è il motore: è derivato da quello della Thruxton, che rispetto al Bonneville 1200 “base”, è potenziato di 20 CV (97 contro 77), ma alleggerito nell’albero motore e nei carter, in magnesio. Sulle Scrambler la potenza scende di poco, 90 CV, per un motivo nobile: abbassare il regime di coppia massima a solo 3.950 giri al minuto, dove si hanno ben 110 Nm di coppia. Ci troviamo alle prese con un motore che spinge fortissimo fin da subito, ma con una regolarità esemplare. Accetta di girare anche sotto i 2.000 giri al minuto, tanto che si può tenere la seconda anche nei tratti lentissimi, dove in prima marcia ci troveremmo ad avere fin troppa esuberanza. Dopo tutta questa spinta iniziale, l’allungo risulta meno entusiasmante, ma carattere non gli manca di certo.

Terzo aspetto fondamentale, l’elettronica. Strumentazione TFT e dotazione da prima della classe, tutto di serie, con l’aggiunta di esclusivi optional per comandare da manubrio una GoPro collegata in wi-fi, o la navigazione Google, partnership esclusiva per Triumph.
XE e la XC si differenziano per l’assenza, sulla seconda, della piattaforma inerziale. Sulla XE abbiamo quindi ABS Cornering e controllo di trazione evoluto, tanto che nel Riding mode Off Road, è tarato in modo ottimale per farti derapare quel tanto che basta per chiudere le curve, o per non farti piantare su una salita viscida, con una dolcezza di intervento esemplare. Anche l’ABS ha una soglia di intervento che permette di forzare le frenate senza timore, abbiamo dovuto insistere apposta per sentirlo lavorare. Ma se si vuole osare davvero, e questa moto lo permette, nonostante l’impostazione e il look ricercato, ecco che possiamo attivare la modalità Off Road PRO, che disattiva qualunque controllo.

Per trovare dei difetti, dobbiamo analizzare la posizione di guida, che è fortemente influenzata dal design: la sella piatta e alta da terra, non permette di toccare facilmente con i piedi (ma l’imbottitura risulta comoda). Il doppio scarico laterale, allarga la zona pedane, e non è comodissimo stringere la moto tra le gambe, nella guida in piedi. Inoltre arriva un certo calore sulla coscia destra, alle velocità più basse. Questa impostazione è però perfetta per guidare seduti, anche in fuoristrada, per ore, senza fatica, dove il terreno non è troppo accidentato.

In sella alla XC

La sorella XC, in confronto, soffre una taratura delle sospensioni decisamente più sostenuta, nonostante i 200 mm di escursione, che sono sempre tanti. Non si può parlare di una moto rigida in assoluto, anzi, ma in questo confronto con la XE, la differenza è evidente. Sulla XC preferiamo togliere del tutto il controllo di trazione, appena la strada si fa più difficile e accidentata: anche in modalità Off Road (non è presente la Off Road PRO), il controllo di trazione interviene un po’ troppo spesso e non è fluido come sulla XE.

In compenso, tutta la moto è più bassa (-30 mm la sella), più corta di interasse (-40 mm), e l’angolo di sterzo, è inferiore di 1 grado: si ha la netta sensazione di guidare una moto più agile, più raccolta, e ancora più facile, per chi non è avvezzo al fuoristrada.
1/28 Il kit Escape per Triumph Scrambler 1200 XC 2019
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