Saltiamo in sella e partiamo dagli stabilimenti di Schiranna, proprio sulle rive del lago di Varese, per un lungo giro di prova;
è immediato il feeling col nuovo cambio che permette di dimenticarsi della frizione e passare da una marcia all’altra con una notevole fluidità, velocità e precisione. La nuova Brutale è meno rumorosa di meccanica, per far sentire il suono decisamente gradevole dello scarico. Il motore, nella versione provata nella scorsa
comparativa naked risultava “ruvido” e poco lineare soprattutto a bassi regimi per poi urlare agli alti; bene, ora
si comporta da vero tre cilindri e permette di affrontare le rotatorie anche in quarta marcia senta battere ciglio. Dai 7 ai 12500 giri spinge forte senza buchi e incertezze. L’effetto on-off, dovuto ad una gestione del Ride By Wire non ottimale, ora è praticamente del tutto sparito.
Resta scomoda la sella, davvero troppo dura, che filtra poco la rigidezza complessiva delle sospensioni cosi come settate dalla Casa; su fondi sconnessi le reazioni di forcella e mono sono troppo secche, meglio strade lisce oppure agire di fino sulle regolazioni.
Complessivamente, malgrado tanta potenza in più, si è ingentilita rispetto alla versione base; a livello di ciclistica, benché si stia sempre seduti sulle piastre della forcella tanto è corta e piccola, si è rivelata un filo più docile. Non male per una moto che si chiama Brutale!