Tornando alla “S”, chiamarla “media” con una cilindrata di 750 cc sembra un azzardo, ma prestazioni e indirizzo d’uso sono quelle della categoria presa in considerazione, anche se nel listino della Casa di Tokyo figurano altre due naked di questo segmento: la
CB500F (adatta alla guida con la patente A2) e la CB650F, brillante quadricilindrica che -più vicina alla mesta CB600F che alla apprezzata Hornet di una decina d’anni fa, anche se la
versione 2017 è più aggressiva- rientra nella Top10 delle medie più vendute in Italia. Tra le tre della nostra comparativa, la NC750S è quella che porta con sé il bagaglio tecnologico più abbondante. In questa versione, infatti, il twin parallelo di 670 cc con fasatura a 270°, distribuzione monoalbero e un solo corpo farfallato, ha l’ormai conosciutissimo cambio a doppia frizione.
Breve ripasso per chi s’è perso qualcosa: il DCT elimina la leva della frizione e permette di guidare la moto in modalità automatica (addirittura esiste un
prototipo Honda in grado di muoversi… senza pilota!). Non come uno scooter, che ha il variatore: qui c’è un cambio a sei rapporti con due frizioni, una per la 1ª, 3ª e 5ª marcia, l’altra per 2ª, 4ª e 6ª: le marce sono sempre in presa due alla volta (quello in uso e quello successivo, preselezionato ) e i passaggi da un rapporto all’altro sono nell’ordine dei millisecondi, come sulle Formula 1.
In modalità Automatica, dicevamo, si può scegliere tra Drive (cambiate a bassi regimi per una guida disimpegnata) e tre livelli di Sport (dove la centralina permette di raggiungere la zona alta del contagiri per una guida più brillante). In alternativa, si ha l’opzione Manuale, dove è il pilota a scegliere i cambi marcia utilizzando due pulsanti a manubrio, anche se in optional è disponibile un pedale ad impulso elettromeccanico. Infine, si possono mixare le due cose, selezionando la guida automatica, ma intervenendo a piacimento con i pulsanti; ad esempio, all’approssimarsi di una curva si può scalare una o due marce pur rimanendo in modalità Automatica. Una spiegazione più dettagliata la lasciamo al libretto uso e manutenzione, che è un tomo di generose dimensioni, se volete leggere qualcosa prima di andare a dormire. In realtà basta pochissimo per impratichirsi su strada e fare l’abitudine a questo ingegnoso sistema, che non fa rimpiangere l’assenza della leva frizione e del pedale del cambio.