Durante questo evento abbiamo avuto modo di testare in pista la BMW M 1000 RR del Team Pistard, preparata da HP Race Support, la struttura ufficiale della Casa di Monaco, gestita da Rossano Innocenti, ex capotecnico motorista del Team SBK/STK di BMW Motorrad Italia, presente sul territorio italiano per offrire il suo sostegno tecnico a team e piloti privati che partecipano a campionati nazionali. Il National Trophy è un trofeo “Open”, uno dei campionati più liberi per quanto riguarda il livello di preparazione della moto. Non ci sono limitazioni sull’elaborazione del motore e sull’elettronica e nemmeno vincoli da rispettare per quanto riguarda ciclistica e sospensioni. L’unico paletto che tutti i team devono rispettare è quello di utilizzare la benzina da competizione Panta. Nonostante queste libertà, il Team Pistard ha deciso di utilizzare una BMW M 1000 RR praticamente Stock: il motore è quello di serie della supersportiva di Monaco, ma aperto, controllato e riassemblato con i migliori componenti disponibili, per fare in modo di portare alla perfezione l’accoppiamento delle singole parti. Non ci sono, quindi, componenti speciali nel propulsore, ma la discriminante è nella cura e nell’accoppiamento di ogni singolo ingranaggio.
Così facendo, e dopo un rodaggio al banco, si arriva ad avere un propulsore rodato come un violino, che arriva pure a percorrere 4/5.000 km (di pista a cannone) prima di dover venire sottoposto a revisione. L’elettronica è affidata alle mani esperte di Simone Casaroli: la M 1000 RR da gara riceve un nuovo cruscotto con acquisizione dati, con annesso un kit di regolazione “Race” dedicato per ogni singolo aspetto della moto (offre un maggior livello di dettaglio delle regolazioni), dove vengono aggiunti anche tutti gli altri sensori utili alla telemetria che la moto di serie non ha. Troviamo poi blocchetti dei comandi di tipo racing, freno posteriore al manubrio, sella modificata e impianto di scarico Akrapovič. Per quanto riguarda le sospensioni, invece, sono state sostituite le molle della forcella e il monoammortizzatore. Il forcellone ha poi pivot personalizzati, per permettere ai tecnici di cucire la moto addosso alle esigenze del pilota. Dopo tutte queste modifiche il peso della moto non si discosta molto da quello si serie (i tecnici non si sono voluti sbilanciare su questo dato), ma la potenza arriva a circa 220 CV alla ruota. Il prezzo? Per una moto così preparata ci vogliono circa 50/55.000 euro.