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Prova Benelli Tre 1130 K

In prova si dimostra efficace in ogni situazione

Presentazione




PRONTA A TUTTO La Benelli Tre 1130 K è una sport tourer
di grossa cilindrata, con buone prestazioni. Si divincola su ogni tipo di terreno. La posizione di guida è ottima, ma la sella non è molto comoda e per via della rigidità costringe il pilota a fare una sosta ogni 100 km. L'impianto frenante Brembo è potente e modulabile. Costa 11.900 euro chiavi in mano.

MOTO TOTALE
Abbiamo provato l'oggetto che alla Benelli concepiscono come “moto totale”: la cosiddetta “trekappa”. La prima impressione, in questo caso, è quella sbagliata. Il colpo d’occhio, infatti, intimorisce i più per via delle dimensioni abbondanti e degli spigoli vivi che sprigionano cattiveria, ma conoscendola meglio, questa motardona, se così la si può definire, si dimostra agile, mansueta e per nulla difficile da guidare.

ESTETICA
Dalla matita di Adrian Morton e di Carlos Solsona sono nate linee anticonformiste ma ben equilibrate e soprattutto riconoscibili a colpo d’occhio come Benelli. La cura costruttiva non presta il fianco a critiche se non per la fattura delle due maniglie del passeggero e della zona d’attacco del forcellone dove si intravedono alcuni cavi scoperti e dove lascia a desiderare la verniciatura delle piastre d’alluminio del telaio.

Comfort





LA POSIZIONE IN SELLA
alla Tre 1130 K è, a nostro avviso, eccellente. La sensazione di padronanza del mezzo è totale e forse questo è il maggior pregio della moto. Solamente sugli sterrati il manubrio risulta troppo basso e avanzato. Posizione ottima quindi ma non così il comfort, e viste le velleità turistiche di questa Benelli non è un difetto da poco. La sella rigida non ci mette molto a indolenzire anche i sederi più coriacei e dopo meno di 100 km un pausa diventa obbligatoria. Anche per il passeggero la situazione non è rosea. Buono invece il posizionamento delle pedane posteriori.

Motore e freni





IL PROPULSORE
è il tre cilindri già adottato per la TNT ma rivisto negli alberi a camme, nella mappatura e nell’aumentato rapporto di compressione. Da tenere presente l’abolizione della frizione antisaltellamento installata sulla supersportiva Tornado. Il motore è anche dotato di Power-Control, una centralina elettronica che permette di gestire la potenza, rendendo la moto meno nervosa.

FRENI POTENTI E MODULABILI
L’impianto frenante Brembo, il cui comportamento coniuga potenza e modulabilità, si regge su un doppio disco flottante da 320 mm con pinza a quattro pistoncini all’anteriore e un disco singolo, con pinza a doppio pistoncino al posteriore.

Prova





INSERITA LA PRIMA
e lasciata la leva della frizione la confidenza è subito molta. Per raggiungere le strade dell’Oltrepo pavese, dove pensiamo la Trekappa trovi il suo terreno ideale, dobbiamo attraversare Milano. Tra le auto nessun imbarazzo se non per la leva della frizione un poco dura e lontana. Inseriamo la mappatura d’accensione soft che toglie potenza e che, soprattutto, rende davvero dolce la risposta al gas nei frequenti apri-chiudi e ci muoviamo agevolmente, senza fatica.

PROTEZIONE
CON FASTIDIO Imboccata l’autostrada apprezziamo la protezione aerodinamica del cupolino regolabile su tre posizioni; casco e busto del pilota non vengono investiti dall’aria mentre le braccia soffrono un po’. Più dell’aria però infastidiscono le vibrazioni che iniziano al manubrio attorno ai 5.300 giri e poi, verso i 6.000, interessano anche le pedane.

OTTIME PERFORMANCE
Quando finalmente cominciano le curve, siano esse curvoni veloci o stretti tornanti, la Benelli trova pane per i suoi denti. È precisa e stabile sul veloce, non innesca ondeggiamenti; è rapida nei cambi di direzione se si agisce sul manubrio e ha un avantreno sincero che permette di entrare forte in curva magari con il posteriore che sbandiera. La ciclistica è davvero a punto per ogni situazione e anche quando il manto stradale non è dei migliori le sospensioni rendono la situazione pacifica.
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