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23 July 2012

Proposta ACI: patente a livelli per i neopatentati

I neo patentati dovrebbero dare prova con un esame di aver raggiunto un’adeguata abilità di guida prima di poter ricevere l’abilitazione a guidare auto di tutte le potenze che oggi è automatica dopo un anno

Proposta aci: patente a livelli per i neopatentati

Attualmente i neopatentati devono fare pratica per un anno con mezzi dal rapporto peso/potenza non superiore a 50 kW/tonnellata (e auto con non più di 70 kW di potenza massima). Sono regole che nulla hanno a che vedere con l’effettiva capacità di un neopatentato di condurre auto a “potenza libera”. Un meccanismo freddo che non insegna a guidare né è veramente efficace per la sicurezza.

L’ACI PROPONE LA PATENTE A LIVELLI
Ora l’ACI, per bocca del suo presidente Angelo Damiano Sticchi, fa una proposta per rendere più meritocratico il criterio con cui si accede alla possibilità di guidare auto di qualsiasi potenza. Si tratterebbe di ottenere una patente di livello superiore superando“un apposito esame o test. L'ideale sarebbe aver seguito anche un corso di guida sicura. Anche per limitare l'ecatombe delle stragi del sabato sera e creare nei giovani la consapevolezza dei propri limiti alla guida, rendendoli più coscienti e prudenti”. Salvo poi precisare che “il corso di guida sicura non è indispensabile, perché è anche possibile che qualcuno abbia già raggiunto una buona qualità di guida. Sarà l'esame a deciderlo".

BELLA IDEA, MA…
Avremmo qualche perplessità. Innanzitutto la procedura sarebbe simile a quanto già oggi succede per le moto, ma sappiamo che la preparazione media dei neopatentati motociclisti è deficitaria. Eppure bastano qualche anno di patente, un esame farsa e un gruzzolo nemmeno troppo cospicuo per mettersi alla guida di bombe dalla cavalleria imbarazzante. Insomma, l’esame serve solo a dimostrare che il candidato sa… superare l’esame. Ma guidare è altra cosa. L’idea del corso avanzato sarebbe ottima, e sarebbe ottimo renderlo obbligatorio. Ma evidentemente all’ACI non vogliono scontentare nessuno, lasciando aperta la possibilità di usare il criterio discrezionale.

COME SARÀ LA PROVA D’ESAME?
La seconda nostra perplessità riguarda proprio questo: quale sarà il criterio con cui stabilire che un candidato è idoneo alla guida di un mezzo a potenza libera? Gli faranno un test in pista? Useranno il cronometro? Lo impegneranno in manovre d’emergenza? Attualmente le prove previste per la patente motociclistica sono ridicole e anacronistiche, speriamo che non si usi lo stesso principio per le auto. La terza perplessità riguarda la questione “giovani”. Riteniamo riduttivo circoscrivere il problema della sicurezza alla sola categoria dei giovani. Dove sta scritto che essere adulti significhi saper guidare? Non sta scritto da nessuna parte, appunto.

NESSUNA IDEA PER LE MOTO?
Già che ci siamo, non sarebbe male che l’ACI proponesse anche dei corsi di guida per poter guidare le moto più potenti, diciamo con almeno 100 CV. Di strutture che propongono corsi di guida in pista ne esistono moltissime, basterebbe stabilire delle convenzioni, delle collaborazioni. Ma il tutto dovrebbe essere obbligatorio, altrimenti non servirebbe a nulla.

In attesa che una tale svolta epocale avvenga, il consiglio è di far da sé, migliorare la propria tecnica di guida con un corso. E non importa se si ha la patente da molto tempo, un corso di guida (in pista o stradale) ti migliora. Sempre.

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