Al termine del nostro itinerario è necessaria una doverosa considerazione:
ogni piccolo paese delle Langhe, ogni azienda vinicola - e ce
ne
sono a centinaia -
offre ai visitatori la possibilità di acquistare
i vini della zona oltre a ricche degustazioni gratuite.
Meglio non farsi prendere la mano - pardon, il palato - perché l'alcool
mal si accorda con la guida in genere. E' dura resistere, ma se vogliamo
lasciarci andare ad un assaggio, che sia davvero contenuto!
NON SOLO TARTUFI
La cucina delle Langhe rischia di essere considerata solo in funzione del
celebre tartufo il cui aroma, tra parentesi, non a tutti piace: così è
giusto ricordare il carpaccio ai porcini freschi e la superba finanziera,
le verdure con "bagna cauda", i cotechini con fonduta e i
"tajarin"
al sugo di fegatini o alla delicatissima salsa di nocciole. Tra gli antichi
mangiari contadini ricordiamo il minestrone di fave o di ceci e costine
e la "tartrà", torta di verdure e formaggio. Tra i dolci è d'obbligo
l'assaggio del torrone d'Alba e del "bonet", tipico budino di
nocciole, cacao e liquori: per approfondire l'argomento consigliamo di
consultare il sito
www.langhelife.com
Viaggiando nelle Langhe capita spesso d'incontrare un grosso stemma smaltato
appeso fuori da qualche ristorante o azienda vinicola: è lo stemma dell'Ordine
dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d'Alba, associazione volontaria costituita
nel 1967 e retta da un Gran Maestro e da un Consiglio Reggitore composto
da nove Maestri che vengono parzialmente rinnovati ogni tre anni. Questa
associazione si propone di conservare e tutelare usi, costumi e usanze
locali; qualificare l'enogastronomia locale; propagandare attivamente la
gastronomia e i vini tipici dell'Albese in Italia e all'estero. All'Ordine
aderiscono attualmente più di 300 Cavalieri sparsi sul territorio nazionale.
Il piacere della buona tavola e la bellezza dei luoghi consigliano eventualmente
anche un fine settimana eno-moto-gastronomico: la recettività alberghiera
è buona con prezzi per tutte le esigenze, al pari dei diffusi agriturismo.
Un'interessante iniziativa è rappresentata dalla S.O.L. - Strutture di
Ospitalità Locale, sorta sull'esempio dei bed&breakfast dei paesi
anglosassoni:
piccole strutture recettive nei centri storici o in posizioni particolarmente
panoramiche, per un approccio all'ambiente più familiare rispetto al
tradizionale
complesso alberghiero, per un turismo più a misura d'uomo nel pieno rispetto
ambientale. Anche per i ristoranti c'è un'ampia scelta e naturalmente i
prezzi sono molto sensibili al tipo di pietanza e al tipo di vino ma non
è detto che si debbano spendere cifre folli: noi per esempio alla Cantinetta
in Barolo abbiamo scelto un menu turistico da 38.000 lire (bevande escluse)
comprendente due antipasti tipici, risotto al barolo e dessert. Se ci si
vuole trattare a tartufi si sfonda tranquillamente il tetto delle 120-140.000
lire a persona.
Dettagliate informazioni possono essere richieste al Consorzio Turistico
Langhe-Monferrato-Roero in Piazza Medford 3, 12051 Alba (CN), tel. 0173/361538
- fax 0173/440596, sito internet
www.langhe.monferrato.roero.it