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06 December 2022

Perchè sulle moto non ci sono ancora motori turbo?

Eccezion fatta per il compressore volumetrico della Kawasaki H2 - che non è tecnicamente un turbo - un lettore si chiede come mai non sia ancora stata applicata questa tecnologia sulle due ruote. Utilizzata, invece, negli anni '80. Questo dubbio sorge considerando che da anni, sulle autovetture, ci sono motori da 1.000 cc con turbine che ne ottimizzano le prestazioni. Ecco la nostra risposta

1/17 Kawasaki GPz 750 Turbo: la prova di Motociclismo, pubblicata sul numero di gennaio 1985

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Caro Direttore, per quale ragione non esiste tuttora una sola motocicletta prodotta in serie con il motore turbo? Non accenno alle Kawasaki della serie H2 perché quel propulsore è dotato di compressore centrifugo, cosa molto diversa. Spesso mi vengono evidenziate, discorrendo con gli amici motociclisti, le difficoltà incontrate dalle moto sovralimentate degli anni ’80, antieconomiche, scorbutiche e pericolose; credo che alla luce dei progressi enormi in campo motoristico, e anche degli ausili tecnologici attualmente a disposizione, i problemi di 40 anni fa siano tranquillamente superabili.

Ormai ci sono automobili da 15.000 euro con motore turbo, intercooler, iniezione diretta, fasatura variabile e collettori di scarico integrati nella testa, motori che muovono in maniera più che dignitosa mezzi che superano abbondantemente la tonnellata. Possibile che esistano motociclette da quasi 2.000 cc di cilindrata raffreddate ad aria e non ci sia nemmeno un bicilindrico da mezzo litro sovralimentato con le tecnologie ora disponibili su numerose utilitarie?

Caro Daniele, la tecnologia dagli Anni ’80 ha compiuto un balzo incredibile, non solo sulle auto ma anche sulle moto: siamo partiti dai carburatori con l’acceleratore a cavo d’acciaio e oggi abbiamo una raffinatissima e completa gestione elettronica del motore. Per quanto riguarda l’applicazione di tutta la tecnologia delle quattro ruote sulle moto però si deve fare un distinguo. La prima osservazione è di ordine filosofico, inutile dire che su un certo tipo di moto un motore di 2.000 cc raffreddato ad aria ha il suo perché; la seconda è tecnica. Oggi non ci sono applicazioni turbo sulle due ruote perché è vero che la tecnologia ha eliminato gran parte dei difetti del turbo, ma di base le complicazioni che implica montare un sistema di questo tipo sulle moto superano decisamente i vantaggi.

Oggi il turbo lag è ridotto, ma non annullato, e se su un’auto che ha un’inerzia molto elevata questo non disturba la guida, ben diverso sarebbe su un mezzo scattante come una moto. È vero, si potrebbe usare un turbo assistito da un motore elettrico, ma con notevoli complicazioni e costi. Sempre su una moto l’intervallo di regimi che dovrebbe coprire un turbo è almeno doppio rispetto a un’auto, e questo comporta notevoli difficoltà per assicurare un’erogazione lineare. Inserire una turbina con il relativo giro di collettori su una moto, inoltre, è complesso, sia per lo spazio che occupa, sia per le temperature alle quali lavora (per questo sulla Kawasaki è stato scelto un compressore, azionato meccanicamente). Infine, si devono rispettare le norme sul rumore. Il vantaggio potrebbe essere che, a grandi linee, con 500 cc ho prestazioni, coppia e potenza, di un 1.000 cc. Risparmio quindi in cubatura, ma la ciclistica dovrà essere comunque strutturata come quella di una maxi, e quindi non ci sarebbe risparmio di peso. Visto che sei interessato all’applicazione della tecnologia avanzata, ti do un suggerimento: segui i prototipi ibridi, come quello della Kawasaki. Quella è un’applicazione più semplice che può dare dei vantaggi.

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