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Parigi, scooter sharing o più posti moto?

Le due candidate sindaco, al ballottaggio domenica prossima (30 marzo), corteggiano i motociclisti: la sinistra propone la condivisione e 20.000 parcheggi in più, la destra rilancia con 50.000 posti

Parigi, scooter sharing o più posti moto?

L’idea di copiare Barcellona o San Francisco, le uniche due grandi città dove esiste lo scooter sharing (cliccate qui) è della candidata sindaco socialista di Parigi, Anne Hidalgo, già parte dell’attuale amministrazione di Bertrand Delanoë. La capitale francese dal 2007 ha puntato molto sulla condivisione: tra città e banlieu, infatti, corrono già quasi 20.000 biciclette Velib’ e 2.000 auto Autolib’, con 860 stazioni. La Hidalgo immagina 5.000 scooter elettrici con 700 stazioni di ricarica, per un costo orario tra i 3 e i 10 euro. Lo scooter dovrà disporre di un navigatore GPS per ridurre le possibilità di furto e di un casco regolabile e regolarmente igienizzato.

 

CONTRO LA SOSTA SELVAGGIA MEGLIO I PARCHEGGI CHE LE MULTE

L’avversaria di destra, Nathalie Kosciusko-Morizet, nota come NKM, ha dedicato un intero week-end alle due ruote, promettendo ai motociclisti ben 50.000 posti in più in città (a Milano un anno fa ne hanno promessi 6.000) e accusando Delanoë di “racket organizzato” per la massiccia campagna di multe per la sosta sui marciapiedi (e già le due ruote non sono particolarmente favorite dal nuovo piano di gestione della circolazione in vigore dal 1° settembre…). Inoltre ha assicurato che condivide la battaglia per la marcia interfila sulla Peripherique, la tangenziale di Parigi.

 

CHI VINCERÀ?

Le due sfidanti, ora quasi pari, andranno al ballottaggio il 30 marzo, con la candidata di sinistra che era data per favorita, ma che ha accusato il colpo subìto a livello nazionale dalla sinistra di Hollande (con curiosi risvolti anche nel mondo del motociclismo), mentre NKM, al contrario, è stata aiutata dall’exploit della destra.

Chiunque vinca, ben presto sapremo se tutte queste erano solo promesse elettorali. Ciò che è certo è che in Francia, o quantomeno a Parigi, i motociclisti sono considerati una categoria politicamente determinante, le cui rivendicazioni devono essere prese in considerazione (ad esempio con iniziative tipo questa, riguardante l’abbigliamento). A Parigi, perché da noi…

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