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Ciabatti: “La gara Sprint della MotoGP? Per noi una cosa positiva”

Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati, ci parla della gara Sprint della MotoGP, che dalla stagione 2023 si disputerà il sabato in tutti gli appuntamenti del mondiale. Dal suo punto di vista si tratta di una novità positiva dal punto di vista dello spettacolo

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Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati

Dorna ha deciso di inserire la gara “Sprint” già a partire dalla stagione 2023 della MotoGP, subito in tutti gli appuntamenti del mondiale, creando non poche perplessità. Si tratta di una gara breve che si correrà al sabato, per “spingere” sullo spettacolo. Nel 2023 ci saranno quindi 42 gare, con un programma del fine settimana intensissimo.

A tal proposito abbiamo intervistato Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati. Ecco le sue parole.

Qual è stata la prima impressione di Ducati quando vi hanno proposto questa novità?

Da qualche tempo si stava discutendo di novità nel format nel weekend di gara per renderlo più attraente sia per il pubblico in circuito che per quello televisivo e in estate siamo stati informati dell'idea della Sprint Race per vivacizzare il programma del sabato e per dare più spazio la domenica mattina ad attività che coinvolgessero i piloti. Abbiamo ritenuto positiva la volontà di fare qualcosa che andasse incontro alle esigenze delle televisioni e del pubblico, anche se abbiamo fatto presente alcuni criticità e punti da discutere con piloti, squadre e costruttori”

Anche la Formula 1 ha introdotto la Sprint Race, ma soltanto in un terzo dei Gran Premi. La MotoGP invece, in tutte: non è rischioso?

“Lo vedremo solamente il prossimo anno. In linea di principio, come tutti i cambiamenti di un format che si era stabilizzato e cristallizzato negli anni, si tende a vedere più le criticità che i vantaggi. Dal punto di vista di Ducati, abbiamo accolto positivamente l’idea, a parte delle problematiche pratiche e risolvibili, dei tecnicismi. Una delle possibili preoccupazioni è per alcuni circuiti particolarmente esigenti dal punto di vista fisico per i piloti, come Austin, per cui si è anche pensato a un'eventuale riduzione dei giri della gara della domenica. Come sempre, questo tipo di novità scombussola le abitudinidi squadre e piloti, ma non dimentichiamoci che in SBK fanno 3 gare a weekend. Mi sembra un cambiamento gestibile, con magari qualche aggiustamento dopo i primi gran premi”.

Le Superbike fanno 3 gare, ma il loro calendario è di soli 13 date, quello della MotoGp di 21. Non la preoccupa questo stress aggiuntivo per piloti e team?

“Certo la Superbike ha 13 round, perciò parliamo comunque di 39 gare, contro le 42 che avremo noi: non una grande differenza. Crediamo sarà una sfida per tutti, ma anche che valga la pena affrontarla per aiutare il campionato ad aumentare la sua attrattiva”.

La MotoGP sta quindi andando nella giusta direzione secondo voi o avreste anche altre idee?

“Se le avessimo avute, ne avremmo discusso con Dorna. La Sprint Race, insieme alla volontà di avvicinare maggiormente i piloti agli spettatori, credo siano decisioni che vadano nella giusta direzione. Ripeto, come per tutte le novità, bisognerà valutare se ci saranno criticità, nel caso sono sicuro verranno prese contromisure per gestirle. La Formula 1 ha insegnato che avere una maggiore disponibilità dei piloti la domenica mattina nei confronti dei media, degli spettatori, degli ospiti è positivo. Bisognerà cambiare un po’ la nostra mentalità: noi siamo sempre molto concentrati sulla gara; non che in F1 lo siano di meno ma, e tuttavia come ha toccato con mano Bagnaia a Monza i piloti sono a disposizione prima della gara, cosa meno abituale da noi. Dovremo fare un passo avanti e trovare il giusto bilanciamento fra le varie esigenze”.

Dal punto di vista del pilotaggio la capacità di essere costanti sarà premiata a scapito della prestazione pura?

Bisognerà essere veloci e costanti, e penso che avranno un vantaggio i piloti che riescono a essere veloci fin dai primi giri, perché si adatteranno meglio a una gara che dura la metà della distanza. Sarà interessante e ci sarà chi interpreterà meglio e chi peggio questa novità, sarà un'ulteriore sfida. Spero che sia un motivo di ulteriore interesse per i media e gli spettatori”.

Servirà un turnover all'interno delle squadre?

“Il calendario concede anche delle pause, nei mesi di maggio e luglio, quindi si potrà tirare il fiato. So anche che ci saranno delle triplette toste, quindi bisognerà sapere gestire bene l'intensità di alcuni momenti del campionato. Stiamo parlando di 21 Gran Premi, che erano già previsti quest'anno prima della cancellazione di quello di Finlandia: sono tanti, ma è importante che si affaccino nuovi Paesi come l'India e il Kazakistan e il campionato diventi sempre più internazionale. Per non parlare solo dei lati positivi, è chiaro che siamo in un momento in cui viaggiare è diventato particolarmente costoso e questo avrà un impatto sul budget delle squadre, anche perché non credo che la situazione sia destinata a migliorare in tempi brevi”.

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