Caro Ivan, per quanto riguarda le moto, ancora non è stato deciso nulla sulla “morte” degli endotermici, mentre per quanto riguarda le auto il 2035 resta, anche se ci sono fondate speranze che nelle zero emissioni vengano inclusi gli e-fuel (derivati dall’idrogeno, differenti dai bio-carburanti), che potrebbero essere utili anche per “salvare” le moto termiche in futuro.
Quanto alle nuove moto, più che nella lotta all’inquinamento, “l’involuzione” che denunci è dovuta al contenimento dei costi di produzione proprio per contrastare l’invasione di prodotti cinesi. Sulla Hornet abbiamo già scritto: è vero che il posizionamento della nuova è differente dall’antenata, cioè è più una media che un’hypernaked, ma è una moto che un rapporto tra prezzo (8.250 euro c.i.m.) e contenuti tecnici estremamente interessante. Ha un motore ben più grintoso della Yamaha MT-07, leader di categoria proposta allo stesso prezzo (92 CV contro 73) e un pacchetto elettronico di tutto rispetto: controllo di trazione ed erogazione e freno motore regolabili.
Sul controllo della rumorosità, c’è poco da fare: lo chiedono in maniera sempre più stringente le norme Euro e la convivenza civile, anche se, come rilevi giustamente tu, un veicolo totalmente silenzioso può essere pericoloso perché non si “annuncia” agli altri (in California, per esempio, è richiesto un “rumore artificiale” per le auto elettriche a bassa velocità). L’alternativa è vedersi precludere le strade di montagna per inquinamento acustico, cosa peraltro già avvenuta in Germania, per fortuna solo in ambiti locali in Renania-Vestfalia settentrionale.
Quanto alle proposte cinesi, migliorano ogni giorno che passa ma, – se vuoi fortunatamente – non potranno mai avere il retaggio delle moto europee, americane e neppure delle giapponesi. Il motociclismo e le moto – a nostro avviso - non finiranno, probabilmente dovranno evolversi. Ne era stata paventata la fine con l’introduzione del casco obbligatorio, col declino dei 2T, con l’arrivo delle norme euro… ma siamo ancora qui!