Il motore è esplosivo, ma non spaventa. Il tre cilindri italiano ricorda, in basso, un maxi bicilindrico per il tiro e la corposità; l’allungo in alto, invece, è quasi assimilabile a quello di un quattro cilindri. Il propulsore non è mai eccessivo: la F3 RR è una sportiva dallo stile inequivocabilmente italiano che anche un amatore può godere appieno. Bisogna solo pensare a divertirsi. Ha una progressione mozzafiato, un rumore da farti venire i brividi sulla schiena e un cambio elettronico che funziona a dovere e che ti fa godere di un crescendo senza interruzioni. Il tutto assistito da un traction control che – finalmente – lavora bene. L’unico appunto che possiamo fare al comando del gas è una risposta migliorabile tra il polso destro e il motore.
Un aspetto che è migliorato è il riparo aerodinamico: ora troviamo un cupolino degno di questo nome. Ciò che non è cambiata è la posizione di guida. La F3 è piccola. E soprattutto i piloti più alti avranno qualche problema a muoversi longitudinalmente in sella. In frenata abbiamo a che fare con un impianto potentissimo e davvero pronto nella risposta alla leva. L’ABS, che in modalità “race” viene disattivato sulla ruota posteriore, non è mai invasivo. Il problema in frenata e in percorrenza è la potenza e la troppa prontezza del freno posteriore.
È tra le curve dove F3 RR emoziona: ha un inserimento fulmineo, gira stretta attorno ai cordoli e nei cambi di direzione vola. E non le manca nemmeno la stabilità nei curvoni veloci in appoggio. Il bello è che è una moto che “ti parla”, a cui non è necessario dare del Lei, anzi, si entra facilmente in sintonia e tutte le reazioni sono sempre prevedibili. Dove abbiamo faticato un po’ è in inserimento, quando si entra con il freno in mano. Nonostante il setting dedicato, le sospensioni hanno sempre con un’impostazione vagamente stradale, ma grazie alle numerose regolazioni di cui godono siamo riusciti a cucirci addosso la moto come volevamo.
Nel complesso la nuova F3 RR ci è piaciuta molto per la sua facilità, il bilanciamento complessivo e l’adrenalina che sa regalare tra i cordoli. È una moto che non solo va forte, ma con cui è anche facile farlo.
Per il test completo della nuova MV Agusta F3 RR vi rimandiamo sulle pagine di Motociclismo di ottobre, dove trovate anche tutti i rilevamenti del nostro centro prove e le impressioni di guida di un tester d’eccezione: il due volte Campione del Mondo Manuel Poggiali.