Davvero ricco il pacchetto elettronico: troviamo infatti il cruise control, che utilizza il freno elettrico per mantenere la velocità ed incrementare l’energia in frenata, e il controllo di trazione regolabile su sei livelli (e disinseribile), che affianca il controllo antipattinamento / antisaltellamento del freno motore (eABS) e l’ABS Bosch, il tutto con funzione cornering, ovvero che funzionano anche a moto inclinata. Sulla moto troviamo anche le manopole riscaldabili e il “Park assist”, con tanto di retromarcia.
Di serie 7 profili selezionabili (1-4 preconfigurati, 1-3 Custom personalizzabili), 4 mappe motore (urban, eco, wet e sport) e 4 mappe di frenata rigenerativa (basso, medio, alto e off).
Il display a colori misura 5”. Riporta molte informazioni tra cui angolo di piega e, visivamente, energia recuperata in decelerazione. Ci sono vari layout di visualizzazione delle voci.
Sulla moto troviamo anche le manopole riscaldabili, il “Park assist”, con tanto di retromarcia e tre prese di corrente USB, comode per ricaricare smartphone o navigatore. In più, la versione di lancio sarà equipaggiata con tris di borse, cerchi bicolore, contrappesi e viteria in ergal e cavo di ricarica con control box.
Resta il fatto che le concorrenti con motore tradizionale che si possono acquistare con cifre simili o spesso inferiori offrano di più, sul fronte delle dotazioni tecnologiche al servizio della guida. Ci riferiamo nello specifico a sospensioni semiattive con regolazione automatica del precarico del “mono”, cruise control adattivi, luci cornering, strumentazioni con connettività e navigazione, selle riscaldabili, sistemi di chiamata d’emergenza, blocchetti retroilluminati. Addirittura, dotazioni che su una tourer dovrebbero essere standard quali paramani e cavalletto centrale, su questa Energica sono optional.
Ed è optional anche la gestione keyless. Inoltre, sempre nel contesto delle dotazioni utili tanto più su moto da viaggio, vanno segnalate le antipatiche assenze della regolazione a pomello del precarico del “mono” e di un qualsivoglia dispositivo che abbia la funzione di freno di stazionamento. Il motore elettrico, quando è spento, anche se di fatto si trova “in prima”, non offre alcuna resistenza alla rotazione della ruota posteriore e di conseguenza la moto va sempre parcheggiata in piano. Non sempre, però, è possibile farlo.