Iniziamo subito da uno degli aspetti che è cambiato maggiormente, la posizione in sella. I tecnici Ducati hanno lavorato molto per migliorare la posizione di guida. E i risultati si percepiscono immediatamente appena ci si mette al posto di comando. Rispetto alla Multistrada 950 la sella è più bassa da terra (-10 mm) e, grazie anche ad una vita più snella di addirittura 40 mm, ora è più facile toccare il suolo con entrambi i piedi anche se non sei molto alto. Per capirci, sei alto 1,70? Tocchi bene. Non è per nulla scontato, in questa categoria. In marcia, invece, l’aspetto positivo è che la morbida sella è anche più lunga, e questo offre maggiori possibilità di spostamento alla ricerca della posizione di guida ideale. E c’è anche più spazio tra sella e pedane (+10 mm), così che le gambe non si trovano mai troppo rannicchiate e non si affatichino nemmeno dopo un’intera giornata di guida.
La Multi V2 non va intesa come una versione “low cost” della V4, è una Multistrada a tutti gli effetti, solamente più accessibile. È una moto che risponde, possiamo dirlo, alle esigenze di chi, affascinato dalla sorella maggiore ma titubante per via di prestazioni e fisicità, vuole qualcosa in meno. Il Testastretta di 937 cc ha una dolcezza ai bassi e una regolarità di funzionamento da riferimento. La sua caratteristica migliore è la prevedibilità: nessun buco, incertezza o “impennata” di coppia. Ti basta ascoltare il regime e sai già cosa aspettarti quando prenderai in mano il gas. È elastico e robusto nella prima parte del contagiri, ha una progressione emozionante nella seconda. La frizione è decisamente morbida, il cambio pure e il quickshifter (di serie sulla S) non ha mai impuntamenti. E poi quegli scoppiettii in rilascio sono una goduria per le orecchie! Tra le curve la Multi V2 è una compagna maneggevole e piuttosto intuitiva, piacevole grazie anche alla sua posizione di guida azzeccata. Sa essere confortevole sulle sconnessioni e rassicurante quando l'aslfalto non è nelle migliori condizioni, mescola carattere ed efficacia da sportiva nei tratti di strada più invitanti. È una moto che sa come coccolare il pilota pure nei trasferimenti, in virtù di un tasso di vibrazioni contenuto, almeno fino ai 6-7.000 giri/min. –poi la situazione cambia leggermente, con un po’ di vibrazioni su pedane e sella. Tenete conto però che in sesta marcia a 130 km/h si viaggia a 5.300 giri/min.- e di una buona protezione aerodinamica. Il cupolino, regolabile con una sola mano anche in movimento, ripara bene busto e testa del pilota. Rimangono solo un po’ esposte spalle e braccia, ma il flusso d’aria non è di quelli fastidiosi. A livello di comfort si avverte la presenza del carter frizione, un po’ sporgente, sopra il piede destro. Questo obbliga ad andare a “cercare” il comando del freno posteriore con la punta del piede, non lo si trova in una posizione naturale. Oltretutto il freno posteriore è meno potente di quello che ci si aspetta su una moto di questo tipo. O meglio: la potenza c’è, ma bisogna applicare troppa forza sul pedale per disporne.
Nulla da dire quindi in tema facilità e sfruttabilità: missione compiuta. Così come è compiuta la missione di offrire una certa dose di divertimento tra le curve, dove un mix azzeccato di ciclistica e prestazioni permette di tenere buoni ritmi, soprattutto adottando una guida “pulita”, fatta di traiettorie raccordate senza irruenza e di belle pieghe. Il tutto accompagnati dal cerchio anteriore da 19” che regala una guida rotonda.
In conclusione, quindi, ci sentiamo di dire che la V2 è una Multi a tutti gli effetti, più accessibile nel senso più ampio del termine rispetto alla sorella V4. Costa meno (nella pagina successiva i prezzi) ha una sella insospettabilmente bassa considerando il genere di moto, un raggio di sterzo da bicicletta, un buon equilibrio generale e alla guida risulta immediata e amichevole. Si fa apprezzare fin da subito, per il comfort, il sound e le valide prestazioni, ma soprattutto per il comportamento rigoroso e rassicurante sul misto veloce.
La prova completa della nuova Ducati Multistrada V2 S la troverete su Motociclismo di dicembre.