Non c’è due senza quattro: un brevetto inglese fa funzionare un motore 4T con un ciclo 2T
La società inglese Ricardo ha sviluppato una soluzione che fa funzionare un motore a 4T, con il ciclo di un motore a 2T, per mezzo di un controllo elettronico. Si chiama 2/4Sight ed è un 4T a iniezione diretta, in cui la centralina, quando la richiesta di coppia è maggiore di quella che il motore potrebbe garantire, può innescare il passaggio a 2T, migliorando rendimento e prestazioni.
Il 2 in 4
IL 2 IN 4 Gli inglesi della Ricardo, prestigiosa società di consulenza
motoristica che condivide progetti con aziende in tutto il mondo, hanno
scoperto una soluzione per ottimizzare il rendimento del motore, riducendone
i consumi e ricavandone una diminuzione delle emissioni. Tutto sta in un
propulsore che può funzionare sia a 2T sia a 4T. L’idea nacque alla fine
degli anni ’80, quando il brevetto Orbital (quello impiegato poi sugli
scooter 50 da Aprilia, Piaggio e Peugeot) portò per un breve momento il
2T all’attenzione dei costruttori automobilistici. All’epoca,
Ricardo
studiò un 2T di grossa cilindrata con valvole in testa, pensato per automobili
di prestigio e accantonato quando si rese evidente l’ostilità del mercato
verso questo tipo di motore. Le proprietà fisiche (fluidodinamica) di questo
2T furono, però, riprese quindici anni più tardi per diversi motori a iniezione
diretta, poiché erano adeguate a stratificare la carica, cioè modificare
la miscela aria/benzina, in modo da renderla eterogenea e ricavare più
benzina nella parte superiore del cilindro (vicino alla candela) e meno
in prossimità della zona inferiore (verso il mantello del pistone) e nei
punti di contatto che le pareti del cilindro. Durante lo sviluppo i ricercatori
si accorsero che quella geometria dell’aspirazione e della camera di
combustione
poteva essere usata come base per un motore capace di funzionare sia a
2T che a 4T.
Come funziona
COME FUNZIONA Migliori prestazioni si sarebbero potute ottenere anche
con la sovralimentazione. Ai bassi, però, il turbo si trova in genere al
di sotto della soglia di intervento; in transitorio (durante accelerazione
e decelerazione), per di più, la sua prontezza risente dell’inerzia della
girante. I compressori volumetrici, che non soffrono di questi problemi,
assorbono, invece, molta potenza. Senza contare che la sovralimentazione
obbliga a contenere il rapporto di compressione, riducendo il rendimento.
“Ci rendemmo conto che potevamo superare la barriera del rapporto di
compressione”, dice il professor Neville Jackson, Direttore
Tecnologico
del Gruppo.
“A basso regime e alto carico – quando la farfalla è molto
aperta
n.d.r. -, facendo funzionare il motore a 2T, la coppia prodotta durante
ogni corsa di espansione può essere la metà di quella che dovrebbe produrre
un 4T nelle stesse condizioni, dal momento che la frequenza del ciclo è
doppia. Ciò significa che il motore può mantenere un alto rapporto di
compressione
senza aumentare le dimensioni dei cuscinetti. Questa configurazione può
garantire efficienze maggiori rispetto a un 4T sovralimentato con coppia
e potenza paragonabili.”
Il motore 2/4Sight è un normale 4T a iniezione diretta, dove il controllo
della centralina, quando la richiesta di coppia è maggiore di quella che
il motore potrebbe garantire, può però innescare il passaggio a 2T adeguando
l’afflusso di aria, benzina e il movimento delle valvole. Tutto si compie
in un solo ciclo ed in modo indipendente cilindro per cilindro, in modo
da ottenere un passaggio progressivo in termini di erogazione. La soluzione
sviluppata dalla Ricardo consente, inoltre, di risolvere i problemi legati
alla combustione nei motori di piccola cilindrata, in cui temperatura e
pressione possono salire in modo anomalo, obbligando a sovradimensionare
bielle e soprattutto cuscinetti, condizione a causa della quale aumentano
inerzie e attriti, vanificando buona parte dei vantaggi della riduzione
di cilindrata che si tende a fare per ottenere motori più piccoli e leggeri,
ma ugualmente potenti.